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" Camel Fair "
All'inizio di Kartika, l'ottavo mese del calendario lunare hindu, i cammellieri
del deserto del Thar, adornati i loro cammelli con treccine e nastri multicolori, si mettono in cammino per raggiungere Pushkar,
dove nella settimana antecedente il plenilunio si tiene, unica nel suo genere, una delle maggiori fiere indiane: la Camel Fair,
la fiera dei cammelli.
La fiera ha inizio l'ottavo giorno, Ashtmi, del calendario lunare e prosegue fino al quindicesimo giorno,
Poornima, il giorno del plenilunio.
Il commercio di cammelli e cavalli ha luogo prevalentemente nella prima metà della settimana, mentre nei giorni successivi
sono le attività religiose a dominare la scena.
Oltre che dai villaggi di tutto il Rajasthan, i pellegrini hindu giungono a Pushkar dal Punjab, dall'Haryana, dal Madhya Pradesh,
dal Maharashtra, dal Gujarat e da Delhi. Vi giungono con ogni mezzo, a decine di migliaia per immergersi e purificarsi nelle acque
sacre del Pushkar Sarowar.
La piccola e tranquilla cittadina subisce una trasformazione radicale. Le strette strade sono invase da una miriade di persone;
uomini con baffi maestosi che indossano turbanti dai colori sgargianti, bambini, donne avvolte in bellissimi sari multicolori,
musicisti, saltimbanchi, acrobati, commercianti, sadhu. L'area intorno al Mela Ground, si trasforma in un festoso luna park ed
in uno spettacolare ed affollato mercato, in cui gli attrezzi e gli utensili di uso quotidiano, i prodotti artigianali, i
finimenti e le decorazioni per cavalli e cammelli vengono venduti accanto ai braccialetti ed ai monili indossati dalle donne
indiane.
Programma Camel Fair (2006)
Date |
Manifestazione |
Luogo della manifestazione |
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30 ottobre |
Inaugurazione |
Mela Ground |
dal 31 ottobre al 4 novembre |
Competizioni con cavalli e cammelli |
Mela Ground |
2 novembre |
Camminata spirituale |
Tempio di Brahma |
dal 1 al 5 novembre |
Mercati artigianali |
Mela Ground |
dal 2 al 4 novembre |
Serate culturali con musiche e danze |
Mela Ground |
5 novembre |
Distribuzione dei premi e cerimonia |
Mela Ground |
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di chiusura |
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I prossimi appuntamenti
2020 - dal 22 al 30 novembre
2021 - dal 11 al 19 novembre
2022 - dal 1 al 9 novembre
Diario
Il resoconto da domenica 15 ottobre a martedì 24 ottobre e da mercoledì 1 novembre a
giovedì 2 novembre si trova nella sezione India - Rajasthan
Il resoconto da mercoledì 25 ottobre a martedì 31 ottobre si trova nella sezione
India - Gujarat
Venerdì 3 novembre - Alle 7,30, Ravi ci raggiunge con l'auto all'hotel
Udai Niwas; lasciamo Udaipur. Per anticipare il nostro arrivo a Pushkar, decidiamo di apportare una modifica
al programma e di raggiungere Ajmer utilizzando la nuova autostrada, più veloce e meno trafficata della statale. Ci immettiamo
sulla NH 76 diretta a Chittorgarh, cittadina industriale sovrastata da uno sperone roccioso sui cui si ergono le rovine del forte
che vediamo stagliarsi nel cielo azzurro. A Nasirabad, lasciamo l'autostrada, siamo ormai a pochi chilometri da Ajmer; con una
serie di tornanti superiamo il Nag Pahar, la montagna del serpente, il valico che separa Ajmer da Pushkar. Alla periferia della
cittadina, dopo aver pagato il biglietto d'ingresso, veniamo indirizzati verso la zona adibita a parcheggio per tutti i mezzi
diretti in città; in auto oltre non è consentito proseguire. Ravi, conoscitore della zona, imbocca una stradina sterrata che
attraverso i campi ci consente di aggirare lo sbarramento e di avvicinarci ulteriormente al centro evitandoci di percorrere a piedi
un paio di chilometri. Congedatici da Ravi che contatteremo telefonicamente il giorno antecedente la nostra
partenza da Pushkar e che ritorna ad Ajmer dove alloggerà presso alcuni parenti, ci dirigiamo alla Milkman guesthouse; mentre
chiediamo informazioni, un ragazzo si avvicina a noi. E' Vinod che è venuto alla nostra ricerca, insieme ad un facchino con un
carretto per trasportare i bagagli. La ricerca tramite e-mail di una sistemazione alberghiera era stata lunga e laboriosa. Gli
alberghi che avevano camere disponibili ci chiedevano cifre spesso superiori ai 100 USD a notte (è consuetudine quintuplicare
i prezzi nella settimana della fiera); la descrizione delle camere era molto scarna e sommaria ed inoltre veniva
richiesto il pagamento anticipato tramite Western Union dell'intero ammontare della prenotazione.
Solo Vinod, ci aveva proposto
un prezzo ragionevole senza chiederci alcun anticipo, e così avevamo deciso di confermargli le uniche due camere con bagno
della guesthouse. Situata in uno stretto viottolo, si è rivelata una piacevole sorpresa; le camere pulite ed accoglienti.
Ad attenderci, la compagna di Vinod, Florence Poletto, una ragazza di nazionalità belga ma di origini italiane, essendo
il padre emigrato in Belgio dal Veneto. In molti particolari, possiamo apprezzare il tocco di gusto occidentale, dato alla piccola
guesthouse di famiglia, da Florence, la quale ci consiglia di recarci il prima possibile al Mela Ground, la zona dove si tiene
la fiera dei cammelli, in quanto molti cammellieri hanno già preso, con i loro animali, la via del ritorno. Ci affrettiamo a
raggiungere la zona desertica, alla periferia di Pushkar, dove si trovano ancora qualche migliaio fra cammelli e cavalli;
girovaghiamo fino al calare del sole fra gli animali, i carretti e le tende erette dai cammellieri, in alcuni casi con
l'intera famiglia al seguito.
Sabato 4 novembre - Esco, da solo, poco dopo il sorgere del sole per
raggiungere la zona della fiera ed assistere al risveglio dell'enorme accampamento ed alla ripresa delle attività quotidiane.
Il deserto si sta rianimando: donne e bambini si affacciano curiosi dai carretti usati come ricoveri per la notte mentre
alcuni uomini stanno ancora riposando dopo aver trascorso la notte all'addiaccio sulla sabbia. C'è chi ha acceso il fuoco per
cucinare, chi sta impastando il chapati o preparando i forni nella sabbia per cuocerlo. Altri stanno accudendo amorevolmente
i propri cammelli, spazzolandoli e strigliandoli per renderli più appetibili ai possibili acquirenti. Verso le 8, due mongolfiere
si alzano in cielo dal Mela Ground, un anfiteatro chiuso da tribune al cui interno si tengono le manifestazioni organizzate
dal dipartimento del turismo del governo del Rajasthan e sorvolando a bassa quota il campo si dirigono verso il deserto sotto
gli sguardi stupiti ed attoniti di grandi e piccini. Ritorno in albergo e dopo aver fatto colazione, usciamo tutti insieme
per recarci al Pushkar Sarowar. Camminiamo in una calca
incredibile per le strette vie fino ai ghat che circondano il piccolo lago. Molti pellegrini sono immersi nelle acque sacre a
purificarsi; trascorriamo l'intera mattina ai ghat, osservando il mondo eterogeneo e colorato che affolla le rive
dello specchio d'acqua: uomini dai lunghi baffi e dai turbanti multicolori, donne elegantissime avvolte in preziosi sari colorati
bordati d'oro o d'argento, mendicanti e sadhu alla ricerca delle offerte dei pellegrini o dei pochi turisti, a cui chiedere soldi
in cambio di una foto. Nel pomeriggio ci rechiamo nuovamente al Mela Ground; il pubblico sulle gradinate composto perlopiù da
ragazzini ed anziani signori sta osservando divertito le acrobazie di giovanissimi saltimbanchi. Attraversata la zona in cui più
numerosi sono i cavalli dalle curiose orecchie con la punta arricciata, raggiungiamo l'area in cui stazionano le carovane di cammelli.
Notiamo che gli spazi vuoti sono aumentati e che alcuni cammellieri stanno caricando sui carretti le loro poche cose e si stanno
preparando ad una partenza imminente. Camminando fra i vari insediamenti, riusciamo a notare le differenti etnie presenti; su tutte
spiccano le donne appartenenti ad un gruppo nomade, dai tratti somatici vagamente gitani, che indossano abiti coloratissimi.
Al tramonto, con i fuochi accesi per cuocere il chapati o preparare il chai, l'atmosfera si fa più calda e suggestiva. E' buio, quando
nella calca ci dirigiamo verso il luna-park. Sul ciglio della strada, nella polvere e nella sabbia, un dentista è al lavoro;
ha appena effettuato un'otturazione ed ora sta provvedendo a dare una limatina ai denti del paziente, un anziano signore
accompagnato da moglie e figli. Distinto ed orgoglioso ci mostra gli attrezzi da lavoro, una grossa pinza da meccanico e una
lima da ferro; quindi aperta la bocca del cliente, ci illustra il lavoro eseguito e nel contempo ci mette al corrente delle tariffe
che applica: 5 rupie per un'estrazione, 15 rupie un'otturazione. Ci invita a scattare alcune foto mentre l'aiutante
esegue gli ultimi ritocchi con la lima; a lavoro ultimato, con nostro grande stupore, il cliente estrae dal taschino una piccola
macchina foto e pregandoci di metterci in posa ci fotografa con il dentista. Ci addentriamo nel luna-park in piena attività,
c'è gente in attesa ovunque: per salire sulle ruote panoramiche, per entrare al circo e per assistere allo spettacolo fornito
dagli acrobati che in motocicletta percorrono il giro della morte.
Dopo cena Daniela e Roberto rimangono in albergo; noi ritorniamo al Mela Ground, per assistere alle esibizioni di gruppi
folkloristici provenienti da Jaisalmer e dal Gujarat, che propongono musiche e danze locali. Rientrando in albergo, nel chiarore
intenso della luna piena che risplende nel cielo sereno, vediamo gruppi di fedeli intenti a pregare; sono le veglie notturne
di Poornima kartika.
Domenica 5 novembre - Usciamo di primo mattino e ci dirigiamo
camminando per vie affollate all'inverosimile ai ghat, invasi da migliaia e migliaia di pellegrini. Camminando lentamente,
confusi tra la folla ci spostiamo nei vari ghat, soffermandoci in quelli più tranquilli e meno affollati, per ammirare lo spettacolo
offerto dal caleidoscopio di colori che si riflette nelle acque del lago. Ci rechiamo al bazar; nei pressi dei templi decine
di mendicanti e lebbrosi chiedono l'elemosina. Vediamo una lunga coda formata da pellegrini in attesa di ricevere un pasto offerto
dalla comunità locale. Adriana non sta troppo bene e decide di rientrare in hotel dove si fermano anche Daniela e Roberto. Da solo
mi reco nuovamente al Mela Ground, il numero di animali presenti si è ulteriormente ridotto, c'è aria di smobilitazione generale,
ovunque carretti carichi di masserizie sono già attaccati ai cammelli; agganciati ai trattori, rimorchi con il loro carico umano,
sono in procinto di ritornare ai vari villaggi. Attraverso l'area adibita a mercato. Si stanno concludendo gli ultimi affari;
attrezzi agricoli o per la cura degli animali, utensili di uso quotidiano e giocattoli sono posti in vendita accanto a
finimenti e bardature per cammelli e cavalli ed ai braccialetti in metallo, osso, plastica o vetro che indossano le donne indiane.
C'è tantissima gente, molte donne attratte dagli oggetti esposti stanno trattando con veemenza il prezzo degli ultimi acquisti.
Lascio la Camel Fair, per dirigermi alla collina che sovrasta Pushkar e sulla cui vetta sorge il piccolo tempio di Pap Mochani;
il rumore della fiumana umana che a piedi lascia la città giunge lontano ed ovattato. Rientrando in albergo, telefono a Ravi,
domani lasciamo Pushkar.
Il resoconto da lunedì 6 a sabato 11 novembre si trova nella sezione
India - Rajasthan
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