" Pagoda Phaung Daw U festival "
Ogni anno, sul lago Inle, nella parte meridionale dello stato Shan, ha luogo uno
degli eventi tradizionali più caratteristici e di maggiore risonanza dell'intera Birmania. Dalla pagoda Phaung Daw U, una processione
di barche guidata dall'imbarcazione reale, con a bordo quattro piccole statue del XII° secolo raffiguranti Buddha, raggiunge i
numerosi monasteri che sorgono sul lago, dove i monaci e la gente dei villaggi rendono omaggio alle statue con doni ed offerte.
Una tradizione ancestrale
Il lago Inle è costellato di pagode, templi e monasteri; alcuni eretti su palafitte al centro della superficie lacustre, altri sulla
terraferma. Nella pagoda Phaung Daw U, una delle più importanti dello stato Shan, luogo di culto frequentato dalle etnie Intha e Pa O,
sono custodite cinque piccole statue di Buddha. La leggenda narra che il re Alaung Si Thu, fervente buddista che contribuì, nel corso
del XII° secolo, durante il suo regno, al diffondersi della religione, non si avventurasse mai sul lago senza avere con sè le preziose
statue di Buddha. Conservate dai monaci, sono divenute nel corso dei secoli oggetto di culto; oggi sono statue ormai informi, rese
irriconoscibili dalla quantità di foglie d'oro che nel corso degli anni sono state applicate dai fedeli. Nel 1965, durante la processione
annuale, la barca reale che le trasportava si rovesciò; solo quattro statue furono ritrovate sul fondo del lago, mentre la quinta riapparve,
miracolosamente, ricoperta di alghe, nella sua teca all'interno della pagoda. Da allora, ogni anno questa statua rimane nel tempio, mentre
le altre vengono portate in processione sulla barca reale.
La festa
La festa della pagoda Phaung Daw U, ha inizio con il sorgere della luna nuova del mese di thadingyut (settembre- ottobre) in coincidenza
con la fine della quaresima buddista, periodo durante il quale non è consentito celebrare matrimoni. Nel primo giorno di luna crescente,
che nel 2004 corrispondeva al 14 ottobre, le piccole statue dei Buddha lasciano dopo una cerimonia con canti e preghiere la pagoda di
Phaung Daw U, e a bordo dell'imbarcazione reale che rappresenta il karaweik, l'uccello dorato della mitologia birmana vengono portate,
di villaggio in villaggio. Le statue, costantemente vegliate dai monaci, per diciotto giorni, fino al terzo giorno dopo il plenilunio si spostano
sul lago seguite da una processione di decine di imbarcazioni. Uno spettacolo affascinante, con i rematori che vestiti con il longyi
tradizionale, allineati sulle lunghe e strette piroghe, fanno sfoggio della loro abilità remando in perfetto sincronismo con la gamba
secondo la tradizione Intha.
Gli Intha
Il lago Inle è la "terra" di un etnia straordinaria: gli Intha. Originari della penisola di Tenasserim, nell'estremo sud della Birmania,
giunsero nello stato Shan nel corso del XII° secolo. Perfettamente adattatisi al nuovo ambiente, hanno sviluppato un loro caratteristico
stile di vita lacustre. Grandi lavoratori, gli Intha, abitano in case su palafitte, raggruppate in piccoli villaggi, talvolta costruiti
in mezzo al lago. Approfittando della limitata profondità dell'acqua, che non supera i cinque metri, hanno costruito nei pressi delle abitazioni,
giardini ed orti galleggianti. Piccole isole di una trentina di metri quadrati, formate per uno spessore di circa un metro, da alghe ed erbe
acquatiche ricoperte da uno strato di terra e fissate sul fondo del lago con canne di bambù; una massa solida ed incredibilmente fertile, su
cui vengono coltivati ortaggi, verdure e fiori. Altra particolarità degli intha è il loro incredibile modo di remare; conducono le barche dal
fondo piatto stando in piedi a poppa e mentre con una gamba si mantengono in equilibrio, con l'altra tengono il remo e con l'ausilio di
movimenti del corpo, remano, mentre utilizzano le mani, libere, per pescare.
I luoghi della cerimonia (2004)
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