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"Dalla Tracia al Peloponneso"
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Un viaggio in una delle culle della civiltà occidentale, da sempre importante crocevia tra popoli e continenti per visitare nella Grecia continentale, Tracia, Peloponneso ed Epiro; un itinerario che ci ha portato a visitare sia siti turistici, mete per turisti provenienti da ogni parte del mondo, che luoghi insoliti ma comunque di grande interesse sia culturale che naturalistico.
Il resoconto da domenica 4 a mercoledì 7 giugno si trova nella sezione
Macedonia del Nord
Giovedì 8 giugno - Accompagnati dal gracchiare delle rane e dal rumore degli uccelli alle 7.30 siamo sul molo per vedere nugoli di cormorani neri e pellicani che volano a pelo d’acqua a pochi metri dalla riva. Con l’arrivo di un paio di auto, ci rechiamo a chiedere informazioni ad un signore, che scopriamo essere Nikos, il proprietario di alcune barche che avevamo già visto ormeggiate in porto, attrezzate per il trasporto di fotografi e turisti. Ci accordiamo per un’uscita; troviamo posto su un’imbarcazione, con altri sei turisti tedeschi, e navigando fino alla foce del fiume Strimona nella zona delle Westland possiamo vedere garzette, aironi, pellicani e cormorani appollaiati sui rami delle piante che fuoriescono dalla superficie lacustre, su cui hanno nidificato, dove i piccoli già nati, ma che ancora non volano, attendono con il becco spalancato il cibo procurato dagli adulti. Un’escursione durata circa un’ora e trenta minuti, piacevole ed interessante, merito anche del barcaiolo-guida che ci ha accompagnato, un signore molto simpatico e preparato. Ripreso il camper, facciamo il periplo del lago Kerkini per salire al monastero di Timios Prodronos ad Akritochori. Di costruzione recente, non lo troviamo particolarmente bello; è troppo sfarzoso, con marmo ovunque, dalle pareti al pavimento. Molto bella la posizione, sul fianco della montagna da cui si ha una completa visuale panoramica del lago. E’ ancora presto pertanto decidiamo di ripartire e di rimetterci in strada; oltrepassata Serres ci fermiamo a Drama.
Venerdì 9 giugno - Iniziamo il nostro viaggio in Grecia dalla Tracia, regione di confine, da sempre proiettata verso Oriente e da Drama, attraverso vaste aree agricole raggiungiamo Xanthi, città in cui quasi la metà della popolazione è di madrelingua turca. Parcheggiato il camper, ci incamminiamo lungo vie animate grazie a negozi e vivaci attività di ogni genere, per raggiungere il suggestivo quartiere ottomano, dove lungo stradine ripide e tortuose, sorgono molti palazzi storici, testimoni di un passato ricco, in cui oggi si sono insediati ristoranti e locali di tendenza. Dopo aver visto palazzo Kouyoumtzoglou, un tempo sontuosa dimora di ricchi commercianti turchi di tabacco, oggi riconvertito in museo del Folklore, continuiamo il nostro viaggio verso est e dalle pendici dei monti Rodopi occidentali scendiamo verso la costa. Lungo la strada, ci fermiamo dapprima a Porto Lagos per vedere il piccolo ma suggestivo monastero di Haghios Nikolaos, due piccole chiese gestite dai monaci di monte Athos, costruito su un'isoletta collegata alla terraferma da un ponte di legno e successivamente a Paralia, tranquillo villaggio di pescatori. Lungo la spiaggia troviamo una fontana, provvidenziale per rifornirci di acqua e per fare una doccia rinfrescante, prima di riprendere il viaggio su strade secondarie e raggiungere Alexandroupolis.
Sabato 10 giugno - Usciamo nella fresca brezza del mattino per una piacevole passeggiata e percorrendo il lungomare raggiungiamo il simbolo di Alexandroupolis, l'imponente faro, in funzione dal 1880, che domina il porto e la città. Rientrati al camper, ci rimettiamo in marcia per la prima meta odierna, il piccolo borgo di Doriskos, dove ci colpisce la vista del solitario campanile di San Demetrio, eretto ai margini del paese, quasi perso in mezzo ai campi coltivati. Raggiungiamo poi Feres per visitare la chiesa Panagia Kosmosotira, restaurata all'esterno, presenta l'intera navata interna occupata da un'intricata rete di ponteggi essendo in corso imponenti lavori di restauro, in seguito probabilmente ad un incendio. Purtroppo, gran parte degli affreschi originali sono andati perduti a causa del distacco dell'intonaco dalla struttura in mattoni di una costruzione datata 1152. Proseguiamo nell'entroterra della Tracia, dirigendoci verso Dadia. Lungo la strada, veniamo fermati da due militari dell'esercito greco che ispezionano meticolosamente il camper per controllare che non vi fossero migranti a bordo essendo la zona, al confine tra Bulgaria e Turchia, una delle rotte principali utilizzate per l'ingresso clandestino in Grecia. Effettivamente, nel corso della giornata, percorrendo strade secondarie, avvistiamo a più riprese piccoli gruppi di giovani con zaini, il cui aspetto suggerisce proprio questa realtà. Il nostro itinerario tocca poi i borghi di Soufli e Metaxades, ma entrambi ci lasciano un po' delusi; il paesaggio attraversato, invece, è piacevole, una campagna coltivata nelle aree pianeggianti che lascia spazio a fitti boschi sulle alture circostanti. Ultima tappa odierna, Komotini. E’ ormai tardo pomeriggio quando facciamo un giro per il centro storico che ci permette di vedere la moschea e di attraversare il vecchio bazar le cui vie sono coperte da bei pergolati e che ospitano decine di negozietti e botteghe di rigattieri, artigiani, ferramenta, stagnini; l'atmosfera è suggestiva ma purtroppo sono già quasi tutti chiusi.
Domenica 11 giugno - Di primo mattino facciamo un nuovo giro nel bazar sperando di trovarlo più animato, ma anche stamattina regna la quiete più assoluta. Torniamo al camper e partiamo alla volta del ponte medioevale di Kompsatos struttura in pietra a due archi, ben conservata, che raggiungiamo dopo una breve e piacevole camminata su un sentiero immerso nel verde. Ci spostiamo a Kavala. Troviamo parcheggio al porto e camminando lungo la banchina del porto turistico ci addentriamo nelle vie del centro per vedere l'imponente acquedotto (Kamares), che pur essendo del tutto simile a quelli romani venne fatto costruire nel ’500 da Solimano Il Magnifico e con le sue maestose sessanta arcate domina piazza Nikotsara. Facciamo ritorno al camper per spostarci ad Anfipoli, dove si trova il celebre Leone di Anfipoli, una scultura monumentale in pietra che originariamente era la parte culminante di un'importante tomba antica. Con un ultimo trasferimento, ci spostiamo al porto di Olimpiada, tranquillo borgo di pescatori. Dopo una passeggiata sul lungomare saliamo sul promontorio che sovrasta il villaggio dove si trovano e visitiamo le affascinanti rovine millenarie di Stagira, antica città che diede i natali al filosofo Aristotele.
Lunedì 12 giugno - Dopo una passeggiata mattutina sul lungomare di Olimpiada, ci rimettiamo in viaggio lungo la strada che si dipana lungo le coste della penisola calcidica. La nostra prima tappa è Karydi Beach, luogo indubbiamente splendido, caratterizzato da piccole calette sabbiose incastonate tra promontori di rocce levigate dal mare e dal vento. Tuttavia, la bellezza del posto è compromessa da un eccessivo affollamento di turisti, in prevalenza bulgari e rumeni in vacanza. Ci spostiamo poi a Kavourotrypes; anche qui, lo scenario naturale è magnifico, con acque cristalline e formazioni rocciose suggestive. Purtroppo, ritroviamo la stessa situazione di sovraffollamento con vacanzieri provenienti dai vicini paesi balcanici, con in aggiunta l’installazione di un bar con musica a tutto volume ed una distesa di ombrelloni ad occupare la spiaggia. Troppa confusione, troppo rumore, troppa gente; decidiamo di completare il periplo della penisola di Sithonia, rinomata per le sue bellezze naturali, e di dirigerci verso la più occidentale delle tre "dita", la penisola di Kassandra. Ci fermiamo a Capo Possidi, lunga e stretta lingua di sabbia e ghiaia che si protende nel mare. Meno scenografica rispetto alle spiagge precedenti si rivela piacevolmente deserta.
Martedì 13 giugno - Lasciamo Capo Possidi e passando per Nea Moudania, raggiungiamo Salonicco. Nostra intenzione sarebbe stata di fare una sosta, ma l'intenso traffico cittadino e la mancanza di uno spazio per parcheggiare un mezzo come il nostro ci fanno desistere. Attraversiamo la città senza fermarci ed imbocchiamo la strada statale che ci porta verso l'interno, con il paesaggio che gradualmente cambia, facendosi più montuoso. Attraversata Veria, superiamo un passo a 1.360 metri d'altitudine sui monti Vermio ed oltrepassate le città di Kozani e Grevena, importanti centri della Macedonia Occidentale, giungiamo nel pomeriggio a Spilaio, piccolo villaggio tra le montagne macedoni. Partiamo a piedi dal paese ed utilizzando un'antica mulattiera che ripida scende verso il fiume sottostante, in poco più di mezz’ora raggiungiamo il vecchio ponte in pietra di Portitsa. Ad accompagnarci un simpatico cane trovato in paese, che sembra averci adottato spontaneamente e che ci fa da guida durante l’intera escursione.
Mercoledì 14 giugno - Questa mattina decidiamo di tornare ad ammirare il suggestivo ponte di roccia di Portitsa, visitato ieri a piedi. Questa volta, per raggiungerlo, scegliamo di percorrere la stretta e in parte sterrata strada carrozzabile utilizzando il camper, per goderci il panorama da una prospettiva diversa. Prima di ripartire ci rechiamo alla chiesa di Spilaio, ma purtroppo la troviamo chiusa e possiamo ammirarla solo dall'esterno. Scendiamo nuovamente a valle per dirigerci verso una delle mete più iconiche della Grecia: le Meteore, incredibili pinnacoli di roccia su cui sorgono i monasteri. Iniziamo la nostra visita dal monastero di Vaarlam. Al suo interno, oltre alla chiesa, i cui affreschi appaiono restaurati di recente, visitiamo un interessante museo che custodisce antichi testi manoscritti, preziose icone e paramenti sacri, testimonianze della storia monastica del luogo. Passiamo poi al monastero di Agiou Nikolaou Anapafsa, caratteristico per la sua struttura sviluppata su più livelli, aggrappato alla roccia. Qui gli affreschi ci colpiscono particolarmente: sembrano ancora originali, non toccati da restauri, e conservano il loro fascino antico. Scendiamo quindi a Kalambaka, cittadina ai piedi delle Meteore, per visitare la chiesa della Dormizione della Madre di Dio. Dall'esterno, si presenta come una costruzione bizantina piuttosto semplice e poco appariscente, mentre l'interno rivela una bellezza inaspettata. Colpisce subito il pulpito posizionato al centro della navata e le pareti interamente affrescate. Affreschi originali che, seppur segnati dal tempo, mantengono una straordinaria forza espressiva, in cui risaltano le figure dei santi, dipinte su uno sfondo scuro.
Giovedì 15 giugno - Dedichiamo un'altra giornata alla visita dei monasteri. Iniziamo dal Megalo Meteoro, il più grande ed antico complesso monastico della zona, per proseguire con il monastero di Agias Rousanou, forse uno dei più fotografati per la sua posizione scenografica su un pinnacolo roccioso più basso. E’ quindi la volta del monastero di Agios Stefanos, l'unico attualmente abitato da monache. In tutti quelli visitati oggi abbiamo avuto modo di ammirare sulle pareti, affreschi con uno stile ricorrente tipico dell'arte bizantina, ma con peculiarità e forze narrative diverse. Oltre alle chiese, visitiamo anche i piccoli ma interessanti musei annessi a ciascun monastero, spazi che custodiscono tesori preziosi: da antichi manoscritti e codici miniati che raccontano la storia della comunità monastica, riportando i nomi dei monaci che vi hanno dimorato; ad icone e tavole lignee provenienti da altari o da chiese di monasteri oggi scomparsi; a paramenti sacri finemente ricamati, usati nelle liturgie nel corso dei secoli.
Venerdì 16 giugno - Non ci resta da visitare che l'ultimo dei sei monasteri: Agios Triados (monastero della Santissima Trinità), reso celebre anche da un film di James Bond. Per raggiungerlo bisogna scendere nella gola sottostante e poi risalire lungo una ripida scalinata scavata nella roccia. Subito dopo l'ingresso, vediamo una piccola cappella affrescata, mentre la chiesa principale, di dimensioni ridotte rispetto a quelle degli altri monasteri, è anch'essa interamente affrescata, nello stile e con i colori che caratterizzano gli affreschi di tutti i monasteri. Lasciamo Kalambaka e percorrendo una comoda superstrada che tocca le cittadine di Trikala e Larissa, raggiungiamo la città portuale di Volos. Dopo aver percorso un tratto della litoranea che costeggia il mare, saliamo sulle pendici del monte Pelion, regione montuosa ricca di villaggi tradizionali, per raggiungere Milies. Parcheggiato il camper, a piedi scendiamo alla suggestiva stazione ferroviaria e seguendo i binari della storica ferrovia a scartamento ridotto (appena sessanta centimetri), che attraverso i boschi collegava Volos con Milies, raggiungiamo il famoso ponte De Chirico. Un caratteristico ponte, opera di ingegneria ferroviaria, interamente in ferro, progettato agli inizi del 1900 con un'insolita forma curva da Evaristo De Chirico, ingegnere e padre del celebre pittore Giorgio De Chirico. Ritornati in paese, proseguiamo in camper fino al vicino villaggio di Vizitsa, dove possiamo vedere le imponenti case padronali in pietra (archontika) risalenti al XVIII° secolo, caratterizzate da tipici torrioni a sbalzo (sachnisi) finemente lavorati, testimonianze della passata ricchezza della regione.
Sabato 17 giugno - Ci svegliamo sotto una pioggia battente. Nonostante il meteo avverso, decidiamo di salire fino al piccolo borgo di Pinakates, anch'esso noto per la sua architettura tradizionale. Ci fermiamo brevemente nella piazza centrale, giusto il tempo di apprezzare le tipiche case in pietra che meriterebbero una visita più approfondita ma con altre condizioni meteo. Dal monte Pelion scendiamo nuovamente verso Volos e proseguendo lungo la strada nazionale 3, in un continuo alternarsi di scrosci di pioggia e brevi schiarite, ci dirigiamo verso una delle mete archeologiche più importanti della Grecia: Delphi. Fortunatamente, quando arriviamo al sito archeologico, la pioggia ci concede una tregua. Ci dirigiamo subito alle rovine del maestoso Tempio di Apollo, al ricostruito Tesoro degli Ateniesi, all’anfiteatro che offre una vista spettacolare sulla valle sottostante ed infine allo Stadio, situato nella parte più alta del sito. Ci spostiamo poi al museo archeologico, incredibilmente ricco di reperti: piccoli manufatti votivi, frammenti architettonici marmorei provenienti dai vari templi distrutti nel corso dei secoli e splendide statue, come quelle quasi integre dei due kouroi gemelli (Kleobis e Biton), risalenti al 585 a.C. Mentre usciamo dal museo, riprende a piovere; dobbiamo attendere pazientemente una nuova pausa nelle precipitazioni per poter visitare l'area inferiore del sito, il Santuario di Atena Pronaia, dove si trovano le rovine circolari del Tholos ed i resti del tempio dedicato alla dea Atena.
Domenica 18 giugno - Da Arachova, nelle vicinanze di Delphi, accompagnati da una pioggia insistente ci dirigiamo, passando per Tebe, ad Atene. Troviamo posto al camping Athens e nel primo pomeriggio utilizzando i mezzi pubblici raggiungiamo il centro storico della capitale. Con l'autobus A15 raggiungiamo la stazione ferroviaria di Stathmos Larissis, dove prendiamo la metropolitana per la centralissima piazza Syntagma su cui sorge il Parlamento ellenico. Arriviamo in tempo per assistere al suggestivo cambio della guardia degli Evzones, i soldati presidenziali che con le loro uniformi tradizionali montano la guardia alla tomba del Milite Ignoto. Ci spostiamo ai vicini Giardini nazionali (Ethnikos Kipos), un'oasi verde nel cuore della città, dove sorge l'elegante edificio neoclassico Zappeion Megaron; li attraversiamo così da poter girare attorno alle imponenti rovine del tempio di Zeus Olimpio, che vediamo con buona parte delle colossali colonne attorniate da ponteggi. Passiamo accanto all'Arco di Adriano, l'antica porta monumentale che separava la città romana da quella greca, per addentrarci nel quartiere più famoso e turistico di Atene: la Plaka. Passeggiamo tra le viuzze strette e tortuose, animate da un'infinità di taverne, negozi di souvenir e botteghe artigiane e raggiungiamo l'area archeologica dell'Agorà romana, dove spicca la Torre dei Venti, torre ottagonale di epoca romana che fungeva da antico orologio idraulico e da meridiana, circondata da colonnati e rovine di edifici pubblici. Poco distante, visitiamo un'altra importante area archeologica: la Biblioteca di Adriano, di cui restano visibili un bel colonnato e parte delle mura perimetrali. Dopo esserci fermati a cena in una delle tante taverne della Plaka concludiamo la nostra prima intensa giornata ateniese prendendo la metropolitana alla stazione Akropoli per fare ritorno, con metro e bus, al campeggio.
Lunedì 19 giugno - Dedichiamo la giornata odierna alla visita di alcuni dei siti più emblematici dell'Atene antica. Raggiungiamo nuovamente il centro utilizzando autobus e metropolitana, scendendo però alla stazione Akropoli, punto di partenza ideale per il nostro itinerario a piedi. Iniziamo salendo sulla collina di Filopappo, su cui sorge il monumento funerario di un principe persiano da cui si godono splendide viste panoramiche sull'Acropoli e sulla città circostante, per spostarci quindi verso l'Areopago, un'altra altura rocciosa carica di storia e mitologia, sede del più antico tribunale al mondo, che offre anch'essa viste notevoli sull'Agorà sottostante. Scendiamo poi a visitare l'Agorà antica, il cuore politico, sociale e commerciale dell'Atene classica e passeggiando tra le rovine di templi ed edifici pubblici, ammiriamo il Tempio di Efesto, uno dei templi greci meglio conservati al mondo. Ci addentriamo nei quartieri di Psiri e Monastiraki, noti per il mercato delle pulci, i negozi di artigianato e l'atmosfera alternativa per poi passare davanti al maestoso Teatro di Erode Attico, teatro romano utilizzato ancora oggi, situato alle pendici dell'Acropoli, a cui dedichiamo il resto del pomeriggio. Saliamo alla rocca e ripercorrendo le orme della storia possiamo ammirare capolavori come i Propilei, magnifica porta di accesso; il Tempio di Atena Nike, costruito nel V° secolo a.C. per celebrare la vittoria dei Greci sui Persiani; l'Eretteo con le celebri Cariatidi ed il Partenone, dedicato alla dea Atena, monumento simbolo della civiltà classica greca.
Martedì 20 giugno - Per la nostra ultima giornata ad Atene, scegliamo di visitare altre zone della città, ma come di consueto utilizziamo autobus e metropolitana per raggiungere piazza Syntagma. Attraversiamo nuovamente i Giardini nazionali per dirigendoci questa volta verso lo Stadio Panatenaico (Kallimarmaro), l'antico stadio interamente costruito in marmo bianco e ristrutturato per ospitare i primi giochi olimpici moderni nel 1896. Proseguiamo poi attraverso il quartiere Kolonaki, il più elegante e signorile di Atene, sede di molte ambasciate, per raggiungere la stazione della funicolare che permette di raggiungere la cima della collina di Licabetto. Una volta in vetta, veniamo ricompensati da un panorama davvero spettacolare a trecentosessanta gradi sull'immensa distesa urbana di Atene, che si estende fino al mare; vista purtroppo limitata dalla foschia dovuta all'ora ed al caldo. Dopo essere ridiscesi e fatto ritorno a piedi a piazza Syntagma, prendiamo metro e bus per rientrare al campeggio. Alle 16.30, siamo di nuovo in partenza con il camper, per raggiungere Capo Sounio, promontorio all'estremità meridionale dell'Attica, su cui sorge il tempio di Poseidone dove vorremmo assistere al tramonto. Seppure con qualche nuvola riusciamo a vedere il sole calare lentamente nel mare Egeo e tingere di colori caldi le antiche colonne doriche. Un poco più problematico il ritorno verso il campeggio di Atene, a causa dell’intensissimo e caotico traffico serale sulla litoranea.
Mercoledì 21 giugno - Lasciamo definitivamente Atene e ci dirigiamo seguendo la costa verso il Peloponneso. Lungo la strada, nella baia di Elefsina, notiamo il relitto di una nave adagiata su un fianco a poca distanza dalla riva; si tratta del "Mediterranean Sea", un traghetto varato nel 1953, che dopo essere stato dismesso nel 1996, venne trainato nelle acque basse della baia dove si capovolse nel 2003 durante una mareggiata. Passando per Kineta e Loutraki, raggiungiamo nei pressi di Perachora il sito archeologico di Heraion. Situato in una splendida posizione sul mare, con un faro sul promontorio vicino, questo antico santuario dedicato a Hera ci consente di visitare antiche rovine in un contesto naturale davvero suggestivo. Ritorniamo quindi verso Corinto per ammirare una delle opere di ingegneria più famose della Grecia: lo stretto di Corinto che osserviamo da diverse prospettive: prima dal ponte stradale a nord, poi da quello di Isthmia ed infine da quello centrale sulla strada provinciale, che offre senza dubbio la vista più panoramica sullo stretto canale scavato nella roccia che collega il golfo di Corinto con il mar Egeo. Successivamente, puntiamo verso Akrocorinto, imponente fortezza che domina la piana dall'alto di una montagna rocciosa. Purtroppo, arriviamo quando i cancelli sono già chiusi e possiamo ammirarne solo le possenti mura dall'esterno. Proseguiamo il nostro viaggio nel cuore dell'Argolide, terra che evoca le storie epiche di Agamennone e degli eroi omerici e poco prima delle 19 arriviamo a Micene, in tempo per visitare nella calda luce della sera, il sito archeologico. Vediamo le mura ciclopiche ed attraversata la maestosa Porta dei Leoni saliamo verso l'Acropoli per poi visitare due delle più importanti tombe situate all'esterno della cittadella: la tomba di Clitemnestra e la tomba del Tesoro di Atreo, capolavori dell'architettura funeraria micenea.
Giovedì 22 giugno - Lasciato il campeggio di Micene ci dirigiamo verso un altro sito archeologico di fama mondiale: Epidauro. Bellissimo l'Anfiteatro, uno dei teatri antichi meglio conservati al mondo, celebre per la sua acustica perfetta, mentre le rovine dello stadio e del santuario di Asclepio, il dio della medicina, appaiono simili ad altri accumuli di pietre già visti altrove. Molto interessante, invece, si rivela il piccolo museo annesso, che espone oltre a reperti provenienti dagli scavi, elementi architettonici provenienti da templi andati distrutti e qui riassemblati. Ci trasferiamo poi a Nauplia, ma il caldo torrido e l'ora non ci invogliano ad una visita approfondita; preferiamo fermarci nella zona del porto ad ammirare il pittoresco isolotto fortificato di Bourtzi e l'imponente fortezza di Palamidi che domina la città dall'alto. Nel primo pomeriggio ci rimettiamo in viaggio attraverso l'Arcadia interna e passando per Megalopoli e la storica Sparta, raggiungiamo Mystras, affascinante città fortificata, ultima capitale dell'Impero Bizantino ed importantissimo centro culturale. Lasciato il camper al parcheggio superiore, saliamo dapprima alle rovine del castello di Villehardouin, che offrono una vista panoramica sulla piana sottostante, per poi scendere lungo la mulattiera che attraverso le rovine di quello che era l'antico agglomerato urbano, ci permette di raggiungere i numerosi monumenti da visitare. Vediamo la Chiesa di Santa Sofia, con affreschi bizantini originali anche se piuttosto degradati; il Palazzo dei Despoti, purtroppo chiuso per restauri; la chiesa di San Demetrio, dove secondo la tradizione fu incoronato l'ultimo imperatore bizantino ed il convento di Pantanassa, ancora oggi abitato da monache. Proseguiamo fino all'ingresso inferiore, visitando altre chiese nonché il piccolo museo locale. Alle 18 a conclusione della visita, decidiamo di proseguire fino a Gefira, per poter visitare domattina di buon ora, Monemvasia.
Venerdì 23 giugno - Alle 8 siamo già in cammino e lasciato il camper al porto di Gefira percorriamo la strada rialzata che collega la terraferma allo sperone roccioso di Monemvasia. Raggiungiamo l'imponente cinta muraria costruita dagli ottomani e superata la porta fortificata, entriamo nella parte bassa del borgo, la Kato Poli. Giriamo per le strette vie lastricate, ancora deserte e godendoci la tranquillità del luogo, saliamo le ripide scalinate sovrastate da archi in pietra che collegano i diversi livelli del paese e conducono a piccole chiese bizantine e a palazzi di impronta veneziana. Scendiamo in piazza Dzamiou, la piazza principale su cui sorge la grande chiesa di Elkomenos Hristos, per poi proseguire oltre le mura e raggiungere il faro posto all'estremità del promontorio. Ritornando sui nostri passi passiamo per la graziosa chiesa Panagia Mirtidiotissa, sovrastata dalle rovine della fortezza superiore che dall'alto domina l'intera rocca e mentre i vicoli cominciano ad animarsi per i primi gruppi di turisti, provenienti dalla nave da crociera "Club Med 2" che vediamo ancorata nella baia, soddisfatti per aver potuto vedere la Monemvasia più autentica, ritornati al camper, ci dirigiamo alla spiaggia di Valtaki, dove a pochi metri dalla riva, si trova il suggestivo relitto della nave Dimitrios, arenatasi negli anni '80 e dove ci concediamo un bagno nelle acque limpide a fianco dello scafo arrugginito. Nel pomeriggio, iniziamo l'esplorazione della penisola di Mani, il "dito" centrale del Peloponneso, regione nota per i suoi paesaggi aspri e selvaggi e per le caratteristiche case-torri. Attraversiamo Gythio, cittadina portuale, e proseguendo lungo la costa, oltrepassiamo i villaggi di Kotronas e Lagia, dove ammiriamo numerose case-torri in pietra. I panorami lungo la strada sono stupendi, con il blu intenso del mare da un lato e le montagne dall'altro. Raggiungiamo infine Capo Tenaro, il punto più meridionale della Grecia continentale e secondo la mitologia, uno degli accessi agli Inferi. Lasciato il camper nel piccolo parcheggio a ridosso di una tranquilla insenatura, ci rechiamo a vedere i mosaici di un antico bagno di epoca romana per poi proseguire lungo il sentiero che a mezza costa si spinge fino al faro che si erge solitario sulla punta estrema del capo.
Sabato 24 giugno - Iniziamo la giornata percorrendo la spettacolare strada costiera che si snoda a mezza costa sul lato occidentale della penisola di Mani, offrendo panoramiche vedute sul mare e sui rilievi circostanti, punteggiati da antiche torri in pietra, vere e proprie piccole fortezze, la cui forma ed altezza definiva l’autorità e la ricchezza della famiglia che la occupava e che venivano utilizzate come rifugio essendo in grado di resistere anche a lunghi assedi. Ci fermiamo a Vathia, per un giro a piedi tra le torri, molte delle quali sono state restaurate e trasformate in strutture turistiche, che si ergono compatte una accanto all'altra. Lasciamo il "dito" centrale della penisola di Mani per affrontare la tortuosa ma scenografica strada costiera che dopo aver toccato Aeropoli, Calamata e Koroni ci porta a Methoni, dove visitiamo l’imponente fortezza fatta erigere dalla Repubblica Serenissima di Venezia per proteggere la costa e l'accesso al mar Adriatico dai turchi. Protesa verso il mare è estremamente vasta, ma a parte la possente cinta muraria e qualche edificio diroccato, dell'interno non rimane molto; suggestivo è il ponte di accesso in pietra ed il camminamento che dalla punta estrema della penisola fortificata, collega la terraferma alla Torre Bourtzi, una piccola fortezza ottagonale turca costruita nel '500 su un isolotto. Concludiamo la giornata con un ultimo trasferimento a Pylos, cittadina affacciata sulla storica baia di Navarino, che nel 1827 fu teatro di un'importante battaglia navale decisiva per l'indipendenza greca.
Domenica 25 giugno - Da Pylos risaliamo la costa occidentale del Peloponneso fino alla lunga spiaggia di ciottoli di Kalo Nero, dove ci fermiamo per un piacevole bagno, conosciuta per essere uno dei più importanti siti di nidificazione delle tartarughe marine Caretta-Caretta, i cui nidi vengono protetti dalla deposizione delle uova, alla schiusa con appositi segnali e recinzioni. Dopo un ultimo tratto di strada percorso lungo la costa, puntiamo nuovamente verso l'interno e percorrendo strade secondarie, strette e a tratti in cattive condizioni, che si inerpicano tra le montagne raggiungiamo il monastero di San Giovanni Battista situato in una posizione incredibilmente scenografica, nei pressi del villaggio di Stemnitsa. Lasciato il camper, percorriamo a piedi il breve sentiero che inoltrandosi nella gola scavata dal torrente Lousios, conduce al monastero addossato alla falaise con le celle dei monaci sospese nel vuoto e puntellate da travi in legno. Bella, anche la minuscola chiesa affrescata, interamente scavata nella roccia. Ci spostiamo quindi a Dimitsana, bel borgo montano situato a mille metri d'altitudine, con caratteristiche case in pietra, negozi di prodotti locali e diverse taverne tradizionali, in cui ceniamo.
Lunedì 26 giugno - Dopo aver trascorso la notte, al fresco, tra i monti dell’Arcadia, scendiamo nuovamente a valle ed oltrepassato il villaggio di Lankadia proseguiamo verso la costa transitando nei pressi di Olimpia, la cui visita non rientra però nei nostri programmi. Raggiungiamo la costa vicino a Killini, dove transitiamo ai piedi del castello di Chlemoutsi, che dall'alto di una collina domina il paesaggio circostante, per proseguire alla volta di Patrasso, la terza città della Grecia ed importante snodo portuale. Poco prima di raggiungere il ponte che attraversa lo stretto braccio di mare, foriamo un pneumatico del camper; effettuata la sostituzione ci rechiamo ad un centro assistenza Michelin situato poco distante, dove procedono celermente alla riparazione dello pneumatico danneggiato. Un imprevisto, sicuramente scocciante ma che bisogna mettere in conto in un viaggio on the road. Risolto il problema, siamo pronti ad attraversare il golfo di Corinto, il braccio di mare che separa il Peloponneso dalla Grecia continentale, e lo facciamo utilizzando il ponte Rion Antirrion, struttura recente ed avveniristica, lunga 2.880 metri, inaugurata nel 2004, nonché piuttosto costosa in quanto a pedaggio. Raggiungiamo così la sponda settentrionale del golfo di Corinto e ci fermiamo a Nafpaktos, cittadina storica conosciuta anche come Lepanto, nota per la battaglia navale del 1571 tra la flotta ottomana e quella cristiana della Lega Santa. Trovato un parcheggio sul lungomare proprio accanto alla spiaggia, concludiamo la giornata con un bel bagno nelle acque del golfo.
Martedì 27 giugno - Lasciato il camper sul lungomare, a piedi ci dirigiamo verso il centro storico di Lepanto, per vedere il pittoresco porto veneziano, piccolo e fortificato e le imponenti mura del castello costruito dai greci ed ammodernato dai veneziani, che salgono dalla base della collina fino alla sommità, circondando l'abitato antico. Ci rimettiamo in viaggio verso nord; prima di Preveza, percorriamo il moderno tunnel sottomarino che passa sotto il braccio di mare nello stretto di Amvrakikos, per poi dirigerci a Nikopolis, antica città fondata da Augusto. Raggiungiamo l'area archeologica dove vediamo le imponenti rovine della cinta muraria e del teatro romano che non sarebbe stato comunque visitabile a causa dei lavori di consolidamento; li vediamo passando con il camper lungo la strada essendo oggi il giorno di chiusura settimanale del sito archeologico. Proseguiamo verso Arta, capoluogo della regione, dove transitando sul moderno ponte carrozzabile costruito proprio a fianco, vediamo l'elegante struttura medievale di un ponte turco in pietra, che attraversa il fiume Arachthos. Lasciamo le strade principali per addentrarci nuovamente nell'entroterra montuoso dell'Epiro e percorrendo strade tortuose raggiungiamo il monastero di Kipinas, uno dei più spettacolari della regione, costruito all'interno di un anfratto naturale della parete rocciosa e caratterizzato da una lunga grotta che si addentra ulteriormente nella montagna.
Mercoledì 28 giugno - Dopo aver iniziato la giornata con una passeggiata per Kalarites, borgo di montagna dalle caratteristiche case in pietra dove abbiamo pernottato, saliamo verso i 1898 metri del passo Mparos al confine tra Epiro e Tessaglia, percorrendo una suggestiva strada di montagna, che ci permette di ammirare magnifici panorami sui monti circostanti. Dal passo, attraverso prati, con mucche e capre al pascolo, scendiamo verso il villaggio di Matsouki. La strada si rivela però peggiore di quella percorsa salendo lungo l'altro versante della montagna: più stretta, con segni di frane recenti, sassi sulla carreggiata ci riserva anche un passaggio all'interno dell'abitato particolarmente impegnativo, essendo molto stretto, in curva ed in forte pendenza. Superato il tratto critico, proseguiamo la discesa, più agevole, fino a raggiungere Ioannina, affascinante capoluogo dell'Epiro, situato sulle rive del lago Pamvotis. Nel pomeriggio, ci dedichiamo alla visita del nucleo storico della città, il Kastro, un labirinto di viuzze e piazzette, dove in passato viveva e lavorava gran parte della variegata comunità composta da cristiani, musulmani ed ebrei. Visitiamo la cittadella fortificata di Ic Kale, nucleo originario della città formatosi in epoca bizantina, ma cinta da mura solo nei secoli successivi, che custodisce al suo interno i monumenti più importanti della città, e camminando per le stradine acciottolate del vecchio quartiere vediamo la tomba di Alì Pasha, sovrano ottomano che governò l'Epiro all'inizio del XIX° secolo, l'ex moschea Aslan Pasha, ora trasformata in museo municipale, la Tesoreria e l'antica Biblioteca ottomana. Scesi sulle rive del lago, ci portiamo all'imbarcadero per raggiungere in battello l'isola di Nissi, situata al centro del lago Pamvotis; sbarcati nella piccola darsena del villaggio, abitato fin dal XVI° secolo, facciamo a piedi il periplo dell'isola per recarci a visitare un paio di monasteri che però troviamo chiusi. Possiamo invece entrare nel monastero femminile di Agios Nikolaos Philanthropenon, la cui chiesa, interamente affrescata, è bellissima. Gli affreschi originali sono in condizioni eccezionali oltre che di una straordinaria bellezza.
Giovedì 29 giugno - Lasciamo il campeggio di Ioannina e percorrendo strade di montagna che si snodano tra le valli dell'Epiro, ci dirigiamo verso nord, per addentrarci nella regione montuosa dello Zagori, selvaggia area di confine nota per i suoi villaggi in pietra, i ponti ad arco ed i paesaggi spettacolari. La nostra prima sosta è per ammirare uno dei famosi ponti in pietra, quello di Kokkoris (o ponte di Noutsou), elegante con il suo unico arco slanciato. Poco dopo, ci fermiamo ad un altro capolavoro dell'architettura tradizionale: il ponte Plakidas (o Kalogeriko), caratterizzato dai suoi tre archi bassi e sinuosi che gli conferiscono un aspetto molto particolare. Proseguiamo quindi la salita fino al villaggio di Bradeto, uno dei più alti dello Zagori, dove intraprendiamo una camminata su un sentiero che conduce al punto panoramico di Beloi. La vista che si apre davanti a noi è incredibile, con il canyon di Vikos, una delle gole più profonde al mondo, che appare in tutta la sua profondità. Ripreso il camper ci rechiamo sul versante opposto della gola, al villaggio di Monodendri, situato all’interno del parco nazionale del Pindo Settentrionale. Con un'altra breve passeggiata raggiungiamo il monastero abbandonato di Agia Paraskevi, costruito a strapiombo sulla gola, dove dal cortile, si gode di un altro punto panoramico sul canyon di Vikos, che offre una prospettiva diversa ma ugualmente impressionante.
Venerdì 30 giugno - Scendiamo a fondovalle per imboccare la panoramica strada 20 che transitando da Konitsa ci consente di vedere, mentre passiamo, il vecchio ponte in pietra a un solo arco sul fiume Aoos. Qualche chilometro prima di Eptachori svoltiamo per passo Kotylis valico a 1600 metri d’altitudine che attraverso secondarie e deserte strade di montagna ci conduce prima a Kastoria e a Florina, poi alla frontiera con la Macedonia del Nord. Espletati in pochi minuti i controlli doganali, proseguiamo verso Bitola per dirigerci a Prilep; ci rechiamo al monastero dei Santi Arcangeli ma essendo tardo pomeriggio è già chiuso al pubblico. Ci ritorneremo domani, noi intanto ci spostiamo al monastero di Treskavec che sorge isolato sul monte Zlatovrv in una zona panoramica da cui si domina la pianura sottostante.
Il resoconto da sabato 1 a venerdì 7 giugno si trova nella sezione
Macedonia del Nord
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