" La capitale del Regno di Mezzo " - (2010)
Beijing, la capitale del "Regno di Mezzo", metropoli moderna e al
tempo stesso città fra le più autentiche di tutta la Cina.
Due brevi soggiorni, a conclusione di altrettanti viaggi che ci hanno permesso di visitare alcuni dei luoghi storici più importanti e
conosciuti: la Città Proibita, impareggiabile residenza imperiale; Piazza Tiananmen, la più grande al mondo; il Palazzo d'estate, il Tempio
del Cielo, il Tempio dei Lama, le Torri del Tamburo e della Campana e gli hutong, i vecchi vicoli tradizionali.
Lunedì 27 settembre - In una splendida ed assolata giornata settembrina,
raggiungiamo l'aeroporto di Milano Malpensa. Voliamo per la prima volta con Emirates, la compagnia di bandiera del piccolo stato
arabo. Alle 23, dopo un volo tranquillo caratterizzato da un ottimo servizio a bordo, atterriamo a Dubai, uno dei sette emirati che
costituiscono gli Emirati Arabi Uniti.
Martedì 28 settembre - Nel cuore della notte lasciamo l'aeroporto di Dubai
a bordo di un nuovissimo Airbus 380, l'aeromobile attualmente più grande al mondo, che può trasportare su due piani, quasi 600
passeggeri. Volo tranquillo ed arrivo in una tersa giornata di sole al Capital International Airport di Pechino. Utilizzando
l'Express Airport, il treno che collega l'area aeroportuale alle linee della metropolitana, lasciamo il terminal 3, inaugurato in occasione
delle Olimpiadi e raggiungiamo la città. Scendiamo al capolinea di Dongzhimen; facilitati dalle indicazioni bilingue (cinese ed inglese)
riusciamo a muoverci con una certa facilità nonostante la ressa. Utilizzando un paio di linee (n.2 e 5) raggiungiamo la stazione di Dengshikou,
la più vicina a Shijia Hutong, una caratteristica e stretta via alberata, costeggiata da vecchie abitazioni, dove si trova l'albergo in cui
abbiamo prenotato una camera per la notte tramite internet. Depositati i bagagli, usciamo a piedi per una prima presa di contatto con la
metropoli cinese. Ripercorriamo Shijia Hutong, per immetterci nella meno caratteristica Jinyu Hutong e raggiungere così Donghuamen Daije dove
ci fermiamo per assaggiare alcuni piatti tipici della cucina cinese presso le bancarelle dell'omonimo e assai conosciuto mercato notturno.
Percorrendo Nanchiz Daije raggiungiamo il cuore della città: piazza Tiananmen. Il marciapiede antistante la Porta della Pace Celeste, punto di
accesso alla Città Proibita, brulica di persone, turisti cinesi in visita alla città, intenti a farsi fotografare di fronte alla porta
illuminata a giorno ed al coreografico ritratto di Mao Ze Dong.
Il resoconto da mercoledì 29 settembre a venerdì 22 ottobre si trova nella sezione
Cina - Xinjiang
Sabato 23 ottobre - Quando ci svegliamo siamo immersi nella campagna cinese. Il treno che
doveva giungere nella capitale alle 9,30 è in forte ritardo. In un susseguirsi di insediamenti industriali, cittadine e campi coltivati arriviamo a
Pechino con tre ore di ritardo. Breve tratto a piedi per raggiungere la stazione della metropolitana ed utilizzando un paio di linee (n.1 e 5)
raggiungiamo la stazione di Dengshikou; questa volta ci dirigiamo dopo una breve ricerca all'hotel Da Wan. Alle 13,30 siamo pronti per
uscire nuovamente, malgrado sulla città gravi una pesante cappa di nuvole e smog. Ripercorrendo le stesse vie fatte al nostro arrivo raggiungiamo
piazza Tiananmen. Una quantità impressionante di persone occupa sia la zona antistante la Porta della Pace Celeste che la spianata della piazza;
superati i meticolosi controlli della polizia, ci lasciamo avvolgere dalla marea umana sotto l'impietoso sguardo tecnologico di decine e decine di
telecamere dell'impianto di sorveglianza. Ci fermiamo di fronte al monumento dedicato agli Eroi del Popolo, decorato con bassorilievi di carattere
patriottico - rivoluzionario ed al Mausoleo che ospita il corpo imbalsamato del presidente Mao Ze Dong e che fu eretto dopo la sua morte avvenuta
nel 1976. Raggiunta la porta anteriore, ci spostiamo verso l'antico quartiere delle Legazioni Straniere per raggiungere la centralissima Tajichang
Dajie, strada pedonale con i negozi delle griffe più famose.
Domenica 24 ottobre - Ci svegliamo che piove a dirotto con il cielo carico di nuvole nere.
Usciti dall'hotel, ci infiliamo subito in metropolitana ed utilizzando le linee 5, 1 e 10 raggiungiamo la zona dove si tiene il mercato di
Panjiayuan, il posto migliore per vedere e trovare oggetti d'arte, d'artigianato, d'antiquariato. Sotto una pioggia battente accompagnata da
raffiche di vento gelido percorriamo un tratto di Panjiayuan st. fino all'ingresso del mercato che fortunatamente si tiene in una vasta
superficie coperta. Giriamo a lungo fra le bancarelle che vendono quadri, abiti, bronzi, radici scolpite, pietre più o meno preziose e souvenir
di ogni specie lungo corridoi affollati di turisti ma soprattutto di interessati compratori cinesi. Alle 12,15 lasciamo il mercato, il vento è
sempre gelido e forte ma in compenso la pioggia è diminuita d'intensità. Riprendiamo nuovamente la metropolitana (linee 10, 1, 2) fino alla
stazione di Fuchengmen e ci mettiamo alla ricerca del tempio di Miaoyuan, dominato dall'alto stupa bianco costruito sotto la dinastia Yuan.
Ci perdiamo nel labirinto di hutong, stretti vicoli resi abbastanza tetri dal colore grigio scuro con cui sono state dipinte le facciate
delle siheyuan, le tradizionali abitazioni a corte, che fanno da contorno al tempio. Ci spostiamo fino alla zona di Xisi, lungo
hutong in cui, in una commistione di antico e moderno, appendici con i servizi edificate in epoca recente hanno snaturato l'aspetto dei
vecchi cortili risalenti alla dinastia Qing.
Lunedì 25 ottobre - A piedi raggiungiamo piazza Tiananmen. Oggi abbiamo in programma
la visita alla Città Proibita, il complesso monumentale e museale più importante e meglio conservato della Cina, residenza degli imperatori delle
dinastie Ming e Qing. Superata l'imponente Porta del Mezzogiorno, un tempo riservata esclusivamente all'Imperatore, entriamo nel primo grande
cortile della Città, percorso dal Ruscello delle Acque d'Oro. La nostra visita si protrarrà per l'intera giornata in un susseguirsi di
padiglioni, hall, cortili e musei insieme ai numerosi gruppi di turisti cinesi, in cui spiccano alcuni personaggi insoliti e curiosi. Attraversata
la Porta dell'Armonia Suprema ci ritroviamo nell'immenso cortile che durante le udienze imperiali poteva contenere fino a 100.000 persone; al
centro su una piattaforma di marmo bianco le tre sale che costituiscono il cuore della Città Proibita: la Sala dell'Armonia Suprema con
il trono imperiale, la Sala dell'Armonia Perfetta e la Sala dell'Armonia Protetta, sede in cui si sostenevano gli esami per accedere alla
carriera di funzionario. Ci spostiamo nei padiglioni laterali che nei secoli passati ospitavano teatri, biblioteche e le sale in cui si
svolgeva la vita privata dell'Imperatore ed oggi trasformati in piccoli musei tematici. Superato il Palazzo dell'Unione, ci ritroviamo nel
giardino reale, costruito nel classico stile cinese con sentieri che si snodano fra piante e rocce. Alle 17, orario di chiusura, lasciamo il
complesso imperiale dalla Porta della Grandezza Divina ed attraversata la strada entriamo nel parco Jingshan; saliamo sulla collina, alla cui
sommità si erge un tempio e da cui si gode di una vista fantastica a 360 gradi sulla sottostante Città Proibita e sull'intera Pechino. La giornata
stupenda di oggi, con un magnifico sole, seppure molto fredda e ventosa ci consente di vedere oltre allo skyline anche le montagne, solitamente
celate dallo smog, che si stagliano sullo sfondo. Ci godiamo il tramonto con il sole che scende dietro gli edifici più alti, infiammandone con
i suoi raggi, le facciate di altri. Sono solo le 17,30 ma è ormai buio; scendiamo in piazza Tiananmen e dopo un ultimo sguardo alla Porta della
Pace Celeste illuminata, facciamo rientro in hotel.
Martedì 26 ottobre - Usciamo dall'hotel che è ancora notte fonda; fermiamo uno dei rari
taxi e ci facciamo portare all'aeroporto. Le strade sono deserte ed in meno di trenta minuti siamo al terminal 3 del Beijing Capital Airport.
Sbrigati i controlli doganali attendiamo al gate l'ora dell'imbarco mentre un'alba stupenda si riflette sulla carlinga dell'aereo, un Airbus 340
della Emirates Airlines. Tappa a Dubai, da cui ripartiamo nel pomeriggio ed arrivo in serata a Malpensa.
" La capitale del Regno di Mezzo " - (2011)
Il resoconto da lunedì 10 a giovedì 20 ottobre si trova nella sezione Cina: Guangxi - Guizhou
Il resoconto da venerdì 21 a martedì 8 novembre si trova nella sezione Cina: Yunnan
Martedì 8 novembre - E' ancora buio quando saliamo sul taxi, prenotato ieri e sotto la
pioggia attraversiamo la città, ancora deserta, per raggiungere l'aeroporto Kunming Wujiaba. Cercando di districarci nella marea umana
che affolla, in attesa di imbarcarsi sui voli in partenza, l'area aeroportuale formando disordinate ed interminabili code, ci portiamo al
gate di imbarco ed alle 7,30, in perfetto orario lasciamo lo Yunnan; tre ore di volo ed il Boeing 737 della Shandong Air compagnia in
code-share con Air China atterra al Capital International Airport di Pechino. Utilizzando l'Express Airport, il treno che collega
l'area aeroportuale alle linee della metropolitana, raggiungiamo la città; scendiamo al capolinea di Dongzhimen ed utilizzando le linee
(n.2 e 5) raggiungiamo la stazione di Dengshikou, situata di fronte al Da Wan hotel, che già conosciamo, avendoci alloggiato lo scorso anno.
Depositati i bagagli, a piedi raggiungiamo Piazza Tiananmen e dopo aver superato i soliti meticolosi controlli della polizia, possiamo
accedere all'enorme spianata, come sempre affollata di coreografici gruppi di turisti cinesi in visita alla capitale. Oltrepassati il
monumento dedicato agli Eroi del Popolo ed il Mausoleo che ospita il corpo imbalsamato del presidente Mao Ze Dong e varcata la Porta
Anteriore ci dirigiamo al Tempio del Cielo, la massima espressione dell'architettura Ming. Vi entriamo dalla porta ovest, ed attraversato il
parco raggiungiamo uno dei quattro accessi che immettendo all'interno della cinta muraria, permettono di accedere alle corti che ospitano i
templi. Visitiamo l'Altare Circolare, risalente al 1520, costituito da una base in marmo su cui poggiano su differenti livelli, tre
piattaforme circolari, la cui terrazza superiore sta a simboleggiare il cielo. Ci spostiamo quindi al tempio della Volta Celeste Imperiale
ed al Muro dell'Eco che deve il suo nome al particolare fenomeno acustico, per concludere la visita con l'elemento predominante dell'intero
complesso: il Tempio della Preghiera per un Buon Raccolto, edificio disposto anch'esso su tre livelli, eretto nel 1420 e ricostruito nel 1889
dopo un incendio causato da un fulmine. Qui l'imperatore si ritirava in preghiera per ottenere un buon raccolto; noi ci rimaniamo fino alle 17,
quando il sole tramontando sparisce dietro lo skyline delle costruzioni più moderne della città.
Mercoledì 9 novembre - Utilizzando la linea 5 della metropolitana raggiungiamo il più suggestivo
tempio buddista di Pechino: lo Yonghe Gong, il Tempio dei Lama. Ci spostiamo, tra i numerosi fedeli raccolti in preghiera o intenti ad offrire
bastoncini d'incenso alle divinità, attraverso i cinque cortili del complesso monastico, costruito nel 1694, che ospita edifici e padiglioni,
tra cui spiccano, il Wanfù Gè, che custodisce all'interno una statua di Buddha alta diciotto metri scolpita in un unico blocco di legno di
sandalo ed il Yansui Gè, al cui centro campeggia un immenso fiore di loto. Usciti dal tempio, ci incamminiamo lungo i viali alberati, resi
particolarmente suggestivi dalle foglie ingiallite degli alberi di ginkgo biloba; percorriamo Gulou Dongdajie fino a raggiungere la Torre del
Tamburo, edificio costruito nel XIII° secolo, quando Pechino era una capitale mongola. In epoca Ming, i tamburi posizionati sulla torre,
servivano per scandire le ore; oggi dalla terrazza si ha un'ampia vista sul quartiere sottostante caratterizzato da una fitta ragnatela di
hutong, gli stretti vicoli su cui si affacciano le siheyuan, tradizionali abitazioni a corte. Visitiamo anche la prospicente
Torre della Campana, la cui struttura
è più recente, essendo stata ricostruita nel XVIII° secolo dopo che un incendio aveva distrutto la precedente risalente all'epoca Ming. Il
pomeriggio lo dedichiamo interamente alla visita del Palazzo d'Estate, vasto complesso, un tempo residenza estiva della corte imperiale,
composto da giardini, laghi, templi e padiglioni progettati per raggiungere l'armonia con la natura e che raggiungiamo utilizzando metropolitana
(linea 13) ed autobus urbano. Varcato l'ingresso, ci incamminiamo lungo i viali dell'immenso parco, in buona parte occupato dal lago Kunming e
dominato dalla collina della Longevità, su cui sorgono templi e padiglioni. Numerosi sono i turisti e le famiglie con bambini a passeggio lungo
i tranquilli viali alberati, percorriamo il Corridoio Lungo, passaggio in legno che costeggiando la riva settentrionale del lago, permette di
raggiungere la barca in marmo fatta scolpire dall'imperatrice Cixi. Con il calare del sole facciamo ritorno in città; lasciato il parco,
stupenda oasi verde a pochi chilometri dal centro, che per una visita approfondita richiederebbe molto più tempo, ci rechiamo in hotel per
recuperare i bagagli. In metropolitana raggiungiamo la stazione di Dongzhimen, capolinea cittadino dell'Express Airport, treno che collega
la città con il Capital International Airport.
Giovedì 10 novembre - Siamo ormai al termine del viaggio, espletate in serata tutte le
formalità per l'imbarco, non ci resta che attendere il volo notturno per Abu Dhabi, da dove con il volo Etihad delle 9,05 raggiungiamo, nel
primo pomeriggio, l'aeroporto di Milano Malpensa.
|