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LITUANIA - LETTONIA - ESTONIA
 
 
" La Via dell'Ambra "
Via dell’Ambra, così era chiamato quello che fino a qualche secolo fa era un sistema di vie commerciali che collegavano Mare del Nord e Mar Baltico al Mediterraneo. Seguendo queste rotte abbiamo visitato Lituania, Lettonia ed Estonia, nazioni ricche di cultura, storia ed antiche tradizioni, con preziosi e suggestivi monumenti in città attente a preservare il proprio patrimonio artistico e con paesaggi pittoreschi e variegati dalle caratteristiche naturali assai differenti. Un viaggio, anche alla ricerca delle ormai rare tracce di un ancora recente passato sovietico: pochi siti di epoca staliniana oggi in rovina o convertiti in musei a perenne ricordo di un'epoca infausta.


Domenica 26 luglio - In una bella domenica estiva lasciamo l'Italia alla volta della Svizzera, la prima delle nazioni che andremo ad attraversare in questo lungo viaggio verso i Paesi Baltici. Accompagnati da un caldo sole estivo, saliamo il passo del San Bernardino per dirigerci verso il lago di Costanza e raggiungere Bregenz; un breve tratto in territorio austriaco ed entriamo in Germania, nazione che attraversiamo percorrendo le trafficatissime autostrade del Baden-Wurttemberg e della Baviera, rallentati da interminabili code.

Lunedì 27 luglio - Di buon ora lasciamo Neukirchen-Pleisse, grazioso borgo sassone dove abbiamo pernottato in un vecchio castello trasformato in hotel, per proseguire il nostro viaggio attraverso quella che nel secolo scorso era la Germania dell'Est e dirigerci verso la frontiera con la Polonia. Anche oggi ci aspetta un lungo trasferimento; oltrepassata Dresda, proseguiamo lungo l'autostrada S8 che si snoda, poco trafficata e percorsa in prevalenza da autocarri, attraverso le piacevoli aree collinari e boschive dei monti Metalliferi. Transitiamo a ridosso delle città di Wroclaw e Lodz e solo dopo aver affrontato una lunga coda dovuta ai lavori per la costruzione di un nuovo tratto autostradale giungiamo a Varsavia. Lasciati i bagagli in hotel, ci rechiamo in centro città; parcheggiata l'auto in piazza del Teatro, a piedi raggiungiamo piazza Zamkowy, centro nevralgico e principale punto di incontro in città, su cui si erge uno dei monumenti più antichi, la Colonna di Sigismondo III° Vasa, stele eretta in onore del re svedese per il trasferimento della capitale polacca da Cracovia a Varsavia.

Martedì 28 luglio - La giornata odierna è dedicata alla riscoperta della capitale polacca che avevamo già visitato nel 1996 in occasione di un nostro precedente viaggio. Decidiamo di trascorrere la mattinata al parco Lazienki. Lasciata l'auto in Parkowa, ci dirigiamo verso palazzo Belweder, fino al 1994 residenza del Capo dello Stato, per raggiungere uno degli ingressi del parco situati su Belwederska. Scendiamo alla vecchia Orangerie e al Palac na Wyspie, residenza reale di stile neoclassico, costruita nel XVII° secolo sul lago Stawpolocny che costeggiamo per raggiungere nella parte settentrionale del parco, il Pawilion Chinski, una struttura in stile cinese. Camminando sotto le fronde ombrose lungo i curati vialetti alberati in compagnia di numerosi scoiattoli, ritorniamo alla Orangerie per raggiungere l'uscita passando accanto ai monumenti dedicati a Henryk Sienkiewicz ed al compositore Fryderyk Chopin. A mezzogiorno siamo nuovamente in hotel dove ci incontriamo con Claudia e Roberto appena giunti da Firenze, con cui andremo alla scoperta dei Paesi Baltici. Insieme raggiungiamo nuovamente piazza Teatralny e a piedi, percorrendo Senatorska, ci addentriamo nel centro storico della città: il quartiere di Stare Mesto. Sostiamo in piazza Zambowy dove si erge il Castello Reale ora museo, maestosa costruzione in mattoni rossi copia del palazzo fatto saltare in aria dai tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale, prima di raggiungere Stare Miasto, la piazza del Mercato, luogo che racchiude in sé tutta la storia della città, dapprima come luogo di mercato e di celebrazione di atti pubblici, poi, come memoria storica dei bombardamenti tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. L'intero quartiere fu duramente colpito e solamente tre edifici sono originali; tutte le abitazioni che si affacciano sulla piazza sono state ricostruite e gli affreschi sulle facciate riprodotti esattamente come erano prima della guerra, grazie ai quadri di un pittore polacco che li aveva ritratti nelle sue opere. Ci portiamo quindi al Barbakan, bastione del XV° secolo che faceva parte delle mura difensive che racchiudevano il cuore medioevale della città e solo in serata, dopo aver cenato in uno dei tipici locali del quartiere, facciamo rientro in hotel.

Mercoledì 29 luglio - Ci spostiamo alla periferia della città, nel sobborgo di Wilanow, per visitare il palazzo omonimo, classica residenza signorile attorniata da giardini, splendido esempio di barocco polacco. Alle 9.30 siamo ai cancelli del parco dove scopriamo che non potremo visitare le sale interne del palazzo, la cui visita a causa della pandemia, è consentita con orario ridotto solo quattro giorni a settimana. Pagato il biglietto ci addentriamo nel vasto parco fino a raggiungere il laghetto formato dalle acque della Vistola per poi ritornare nei giardini all’italiana ad ammirare il palazzo voluto dal re Jan III Sobieski nel XVII° secolo ed ampliato dai successivi proprietari; un classico esempio di corte tradizionale che si accosta nello stile sia alla villa rurale italiana che al palazzo francese di Versailles. Solo in tarda mattinata lasciamo Varsavia per dirigerci verso il nord-est del paese e raggiungere Bialystok; lungo la strada ci fermiamo a Tykocin, grazioso borgo di campagna con vecchie abitazioni su cui spicca la chiesa della Santissima Trinità che maestosa troneggia sulla grande piazza. Attraversiamo le città di Augustow e Suwalki, superiamo la frontiera con la Lituania ed alle 18.30 ora locale, avendo perso un'ora a causa del cambio di fuso orario, giungiamo a Kaunas. Preso possesso della camera in hotel, a piedi raggiungiamo il centro storico per visitare le rovine del castello: situato alla confluenza dei fiumi Nemunas e Neris, è il più antico edificio difensivo gotico in muratura della Lituania, un esempio unico di costruzione militare con doppia fila di mura difensive, eretto per respingere gli attacchi nemici ed attorno al quale si sviluppò un insediamento cresciuto fino a diventare l’attuale città.

Giovedì 30 luglio - Dedichiamo la mattina alla visita del centro storico ed attraversata piazza Rotuses su cui sorge il palazzo del Municipio, ci dirigiamo a visitare la cattedrale cattolica dei Santi Pietro e Paolo e la chiesa di Santa Geltrude, quest'ultima costruita alla fine del XV° secolo, che ospita al suo interno la suggestiva Cripta delle Candele. Ci incamminiamo quindi lungo Laives Aleja, allea pedonale alberata che termina di fronte alla chiesa di San Michele Arcangelo, imponente costruzione in stile neo bizantino fatta erigere dallo zar Alessandro III°, che rivela avere un interno spoglio e poco interessante. Recuperate le auto, sotto gli scrosci di un violento temporale saliamo sulla collina, dove tra il 1932 ed il 1940 venne costruita la Basilica della Resurrezione di Cristo. Imponente e squadrata, la più grande basilica dei Paesi Baltici venne costruita come ringraziamento per la riacquistata indipendenza; molto alta è sorretta da pilastri geometrici che le conferiscono un aspetto molto particolare, anche grazie ad un alto campanile inglobato nella facciata. Dopo essere stata confiscata in seguito all'occupazione sovietica ed adibita, nel dopoguerra, a sede di una fabbrica di radio, solo nel 1990 è stata restituita ai fedeli. A mezzogiorno lasciamo la città e percorrendo l’autostrada A1 che attraversa la piatta campagna lituana ci dirigiamo verso Silalè; siamo diretti al delta del fiume Nemunas ed al faro di Uostadvaris. Attraverso zone lagunari, boschi, prati e piccoli borghi come Rusnè, Silutè, Kintai e Ventè raggiungiamo la costa da cui, in lontananza, si possono vedere le dune della penisola di Neringa, che visiteremo domani. Non ci resta che proseguire alla volta di Klaipeda, città che subì enormi danni durante la seconda guerra mondiale, avendovi l'esercito tedesco installato una base per i suoi sottomarini.

Venerdì 31 luglio - Ci dirigiamo al porto con l'auto di Claudia e Roberto, dove c'è spazio anche per Leon, il loro simpaticissimo cagnolone, per imbarcarci sul traghetto delle 9.00 che in quindici minuti permette di raggiungere la penisola di Neringa, oasi naturalistica che deve il suo nome alla dea del mare e che secondo la leggenda creò questo lembo di sabbia lungo quasi cento chilometri, costellato di affascinanti dune incuneate tra i pini ed il mare. Un cordone sabbioso che anno dopo anno avanza di qualche centimetro nel Mar Baltico e che ha avuto origine dopo il periodo delle glaciazioni grazie all’azione combinata di vento ed onde che hanno ancorato la sabbia ad una cresta morenica parzialmente emersa. Purtroppo oggi il tempo non ci assiste: piove e c’è un forte vento. Sbarcati sulla penisola ci portiamo dapprima a Smiltynes e costeggiando lo specchio d'acqua che funge anche da area portuale percorriamo la strada lungo la quale sono allineate vecchie imbarcazioni e che porta al museo marittimo ed al delfinario. Ci dirigiamo quindi a sud, al villaggio di Juodkrantè, dove incuranti della pioggia fine, fitta ed insistente, ci addentriamo nella foresta e seguendo un percorso ad anello sulla Collina delle Streghe possiamo vedere ottanta sculture in legno, alcune delle quali di dimensioni ragguardevoli, che ritraggono streghe, draghi ed altri personaggi dalle fattezze mostruose e sinistre, opere di artisti locali. Ci spostiamo quindi a Nida; ha smesso di piovere e con il tempo in costante miglioramento ci incamminiamo lungo un percorso di circa tre chilometri che permette di fare il periplo della duna Parnidzio. E' qui che è stata collocata la statua Pries Veja, scultura che prende spunto da una fotografia, risalente al 1965, in cui il filosofo e scrittore francese Jean Paul Sartre è ritratto mentre controvento risale la duna. Ci spostiamo infine a Pervalka, alla riserva naturale di Nagliu, questa volta per salire ed ammirare il panorama circostante dalla Duna Grigia. Sulla strada del ritorno ci fermiamo nuovamente a Juodkrantè, per cenare in un ristorante locale; alle 21.30 siamo al traghetto e mezz'ora più tardi al nostro hotel a Klaipeda.

Sabato 1 agosto - Ci trasferiamo a Palanga, antico insediamento di pescatori e di raccoglitori di ambra, divenuta popolare alla fine del XIX° secolo quando si sviluppò come stazione termale, ed oggi, località di villeggiatura nonché centro per la lavorazione della preziosa resina fossilizzata. Siamo venuti a visitare Palazzo Tiszikiewicz, bella villa del 1800, che nelle sue sale ospita proprio il Museo dell’ambra; dopo aver ammirato il giardino botanico e passeggiato per il parco che ospita sculture che rievocano eroi della mitologia lituana, ci rimettiamo in viaggio per raggiungere il parco nazionale di Zemaitija. Dopo aver attraversato le cittadine di Salantai e Plateliai ed effettuato una breve sosta per visitare la chiesa lignea con annesso piccolo cimitero nel villaggio di Berzoras, poco dopo mezzogiorno entriamo nella ex base sotterranea segreta di Ploksciai, la prima base missilistica nucleare dell'Unione Sovietica, costruita nel 1960 per ospitare missili balistici a medio raggio con testate nucleari puntati sulle maggiori città europee. Considerata uno dei più grandi segreti militari sovietici, l'area è ricomparsa sulle mappe dopo che ne venne rivelata la presenza dalle missioni di ricognizione statunitensi nel 1978. Varcando la spessa porta d'acciaio con serrature blindate accediamo ai locali operativi dei bunker che conservano all'interno arredi dell'epoca e tramite i quali si accede sia ai silos che ospitavano le rampe di lancio sotterranee che al museo della guerra fredda allestito in alcune sale della base in cui oltre all'esposizione di cimeli sovietici ed americani è stata allestita un'interessante sezione dedicata alla propaganda ideologica. Al termine della visita lasciamo la foresta di Plokstine per dirigerci a Seda, cittadina dall'architettura staliniana degli anni cinquanta con una chiesa lignea e vecchie case in legno. Oltrepassata Gesalai, attraversiamo la frontiera con la Lettonia e raggiungiamo nel pomeriggio Liepaja. Depositati i bagagli in hotel ci spostiamo nel cuore della città fondata dai Cavalieri Teutonici nel XIII° secolo; visitiamo la cattedrale, attraversiamo il mercato già chiuso e ci rechiamo alla Karosta Prison, imponente ex casa di reclusione oggi adibita a museo carcerario. Raggiungiamo quindi i fortini sul mare di Ziemelu forti, resti di una fortezza zarista degli inizi dell'800 progettata con lo scopo di fornire protezione in caso di attacchi navali, abbandonata e parzialmente distrutta nei primi anni del secolo scorso.

Domenica 2 agosto - Decidiamo di dedicare ancora qualche ora alla visita della città passeggiando lungo i moli che costeggiano il porto canale Veca Ostmala e le stradine intorno alla Konzerthalle. Poi, lasciata Liepaja utilizzando la strada P120 che si snoda attraverso la campagna tra estesi campi di grano, giungiamo a Kuldiga, vecchio borgo storico ben conservato ed importante centro amministrativo sin dal lontano 1561, anno di fondazione del ducato di Curlandia. Ci incamminiamo lungo le vie acciottolate fra vecchie case su cui possiamo osservare i decori delle facciate particolarmente ricchi di dettagli per raggiungere le rive del fiume Venta che qui forma una insolita cascata alta solamente due metri ma che avendo un fronte di duecentoquaranta metri, viene considerata la più ampia d'Europa. Ci spostiamo quindi a Sabile, dove nel giardino di una abitazione al centro del paese, è stato allestito un curioso assembramento di pupazzi costruiti con paglia e stoffa, vestiti di tutto punto con abiti usati. Proseguiamo, addentrandoci nella valle di Abava e dopo aver toccato Kardava, Talsi e Mundaga entriamo nella regione di Kurzeme dove ritroviamo estesi boschi di conifere. In uno di essi a Mazirbe ci rechiamo a vedere un cimitero di vecchie imbarcazioni un tempo utilizzate dai pescatori del paese; oggi sono rimasti solo tre scafi ormai quasi fagocitati dalla vegetazione che ha raggiunto la costa sabbiosa.

Lunedì 3 agosto - Lasciamo Kolka dove abbiamo trascorso la notte e nel percorrere la strada costiera decidiamo di addentrarci, nei pressi di Melnsils, nel bosco che la costeggia in cui svettano alti pini cresciuti in un bellissimo sottobosco con un fitto tappeto muschioso da cui spuntano tantissimi funghi. Ci concediamo anche una breve sosta al porto di Roja ed una deviazione, percorrendo strade sterrate, sia al faro di Mersraga, un edificio storico costruito da una società francese alla fine del 1800, ora inglobato all’interno di un resort privato, sia alle lagune del parco regionale di Engures Ezers. Nel pomeriggio raggiungiamo Jurmala, la più grande stazione balneare del Mar Baltico, il cui vanto è l’interminabile spiaggia di finissima sabbia bianca lunga oltre trenta chilometri. La sua fama iniziò alla fine del XVIII° secolo e nell’ultimo dopoguerra, quando era territorio sovietico, ebbe tra i suoi villeggianti più illustri, i presidenti russi Khrushchev e Breznev. Oggi dietro alle dune, tra pini maestosi, si trovano villini in legno e case in stile art nouveau dipinte con tinte pastello, che abbiamo modo di ammirare passeggiando per il quartiere di Dzintari, dove molte sono state trasformate in hotel o ristoranti.

Martedì 4 agosto - Nella serata di ieri siamo arrivati a Riga ed oggi, lasciata l'auto nel parcheggio dell’hotel, andiamo alla scoperta della più grande delle tre capitali baltiche. Attraversato il parco Esplanade dove visitiamo la cattedrale Kristus Pielzinsanas, percorriamo le vie Raina Bulvaris, Gogola iela e Turgeneva iela, per raggiungere l’interessante Museo dell’Olocausto. Proseguendo nella nostra camminata, oltrepassiamo il Palazzo della Cultura, tipica costruzione in stile sovietico, per raggiungere il Central Tirgus, oggi affollato mercato coperto ricostruito all’inizio degli anni trenta, che deve la sua fama a cinque enormi hangar chiamati Zeppelin originariamente adibiti alla costruzione ed al rimessaggio dei dirigibili utilizzati durante la prima guerra mondiale. Dopo essere ritornati nell’intricato dedalo di viuzze del centro storico, visitiamo la chiesa gotica di San Pietro, edificio costruito nel XIII° secolo, che riportò gravi danni nel corso del secondo conflitto mondiale così come la maggior parte dei palazzi del centro storico. E’ quindi la volta della Cattedrale, la più grande chiesa medioevale dei Paesi Baltici, dove ammiriamo il chiostro ed un bell’organo del 1884, ed infine ci spostiamo nella piazza del Municipio su cui sorgono la casa delle Teste Nere, un edificio del 1344 punto di ritrovo dei mercanti celibi, che venne bombardato prima dai tedeschi e poi rasa al suolo dai sovietici nel 1948 e ricostruita solo in tempi recenti ed il monumento a Rolando, patrono di Riga. Terminiamo la giornata con le visite ai Musei dell’Occupazione e del KGB in cui sono presenti sezioni dedicate all’occupazione nazista, a quella russa, ed alla deportazione in Siberia di cittadini lettoni, perpetrata dall’esercito sovietico.

Mercoledì 5 agosto - Proseguiamo la visita di Riga dedicando la mattinata ad un lungo giro a piedi nel sorprendente quartiere liberty che fa capo ad Elizabetes e ad Alberta iela, vie lungo le quali sono allineati numerosi palazzi costruiti all'inizio del novecento secondo i dettami dell’art nouveau. Edifici con uno stile proprio, più severo e meno incline alle rotondità rispetto al liberty, molto più vicino allo Jugendstil tedesco, ed è grazie ad un tripudio di mascheroni, ninfe, ornamenti etnografici e floreali, in cui a dominare è la combinazione dei colori azzurro e bianco, le tinte predilette dall’architetto locale Ejzenstejn che Riga viene considerata un esempio significativo di questo stile architettonico in Europa. Visitiamo il museo Rigas Jugendstila che ne è uno splendido esempio per poi dirigerci nel centro storico e perderci nelle strade della vecchia città per ammirare la Casa del Gatto, edificio in stile art nouveau fatto erigere da un ricco commerciante, che deve il suo nome ad un gatto scolpito sulla punta del tetto, il palazzo delle Teste Nere ed il complesso delle Case dei Tre Fratelli, tre edifici attigui eretti in stili architettonici differenti a partire dal XV° secolo che costituiscono il più antico complesso residenziale della città.

Giovedì 6 agosto - Lasciamo Riga e percorrendo l’autostrada A2 raggiungiamo Sigulda, cittadina situata nel Parco del Gauja, vasta area boschiva attraversata dal fiume omonimo che nel corso dei secoli ha dato vita ad una bella vallata, con profonde gole scavate dall’azione erosiva. Per ammirare il panorama saliamo sulla sommità della torre, una delle poche parti ricostruite, che domina e sovrasta le rovine dell’antico castello dell’ordine di Livonia. Un altro vasto complesso monumentale, tra i più antichi della Lettonia, costruito anch’esso su uno sperone roccioso che domina la valle, lo visitiamo nella vicina Turaida. Oltre a torri difensive e tratti delle antiche mura di un castello episcopale, ospita all’interno di un parco molto curato, numerosi altri edifici storici quali cascinali, abitazioni nobiliari, depositi, una chiesa, ed un ricovero per carrozze che danno vita ad un vero e proprio museo etnografico all’aperto. Al termine della visita, ci spostiamo a Skalupes, piccolo borgo dove avremmo voluto vedere un bunker sovietico che era stato costruito sotto una casa per la riabilitazione ma essendo ormai tardo pomeriggio non ci è più concesso effettuare la visita. Non possiamo fare altro che spostare la nostra attenzione sui resti di una vecchia cartiera abbandonata per poi proseguire lungo il lago Araisi fino a Cesis.

Venerdì 7 agosto - Iniziamo la giornata con una passeggiata lungo il sentiero che contornando le mura del castello ci permette di raggiungere e visitare sia il centro storico di Cesis, che la duecentesca chiesa cattolica di San Giovanni Battista, mentre troviamo purtroppo chiusa, l’adiacente chiesa ortodossa della Trasfigurazione di Cristo, caratterizzata da cupole di colore blu. Ci spostiamo allora verso nord; attraversiamo i borghi di Limbazi e Salacgriva, ed attraverso vaste aree boschive e campi coltivati oltrepassiamo il confine con l’Estonia e ci dirigiamo a Parnu. Lasciata l’auto nel parcheggio della casa in cui trascorreremo un paio di notti ci muoviamo con quella di Roberto alla volta del parco nazionale di Sooma. Ci aspettano due trekking: il primo, di quasi cinque chilometri è il Riisa nature trail, il secondo, più breve, è l’Ingatsi trail. Percorsi quasi interamente su passerelle di legno che sinuose attraverso boschi, stagni, paludi e torbiere in un contesto naturale molto bello permettono di raggiungere alcune piattaforme panoramiche da cui si hanno ottime vedute sia sulla foresta che sulle lagune circostanti. Facciamo quindi rientro in città per un passeggio serale nelle vie del centro storico di Parnu.

Sabato 8 agosto - Partiamo di primo mattino ed attraversati i borghi di Audru e Marksa ci dirigiamo a Munalaid, località portuale, punto di partenza del traghetto che collega la terraferma con la piccola cittadina di Saare. Puntuali alle 8.30 lasciamo il pontile per iniziare la traversata, della durata di circa un’ora, anche grazie ad un mare calmo, che ha come destinazione l’isola di Kihnu, conosciuta anche come "l'isola delle donne", essendo la loro, una delle ultime società matriarcali. Sono infatti le donne a mantenere vive le tradizioni e ad amministrare l'isola mentre gli uomini si dedicano alla pesca allontanandosi da casa anche per lunghi periodi. Appena sbarcati ci concediamo una passeggiata fra spiaggia e bosco per poi raggiungere punta Kihnu dove, per ammirare il paesaggio che ci circonda, saliamo sulla sommità del faro. Percorriamo quindi la strada interna che attraversa la piccola isola: sparse nella campagna numerose belle dimore in legno dipinte con tinte vivaci. Ci fermiamo in un piccolo cimitero locale dove ci incuriosiscono le numerose vecchie croci in ferro che riportano il nome del defunto inciso stranamente sul retro della croce stessa. Dopo aver visitato la chiesa ci dirigiamo al teatro dove oggi è in programma una giornata di balli e canti popolari. Al nostro arrivo, nel primo pomeriggio, è in corso una conferenza a cui sono presenti solo un paio di persone che indossano il costume tradizionale dell’isola. Molto più affollata con molte donne presenti che indossano la gonna a strisce tipica dell’isola è invece l’esibizione di danze popolari a cui assistiamo sul prato esterno. Al termine, in attesa del traghetto di ritorno, facciamo ancora un giro nell’entroterra e nel nostro girovagare ci imbattiamo in una abitazione nel cui cortile alcune donne con i coloratissimi abiti tradizionali, al suono di una fisarmonica, si stanno esibendo in canti e balli. Ci fermiamo fin verso sera quando raggiungiamo nuovamente il porto per riprendere il traghetto che ci riporta a Munalaid, da cui proseguiamo alla volta di Parnu.

Domenica 9 agosto - Anche oggi lasciamo la terraferma per proseguire il nostro viaggio nelle isole situate nel Mar Baltico, lungo la costa occidentale dell’Estonia. Da Parnu ci portiamo a Virtsu, punto di attracco di un altro traghetto, quello diretto all’isola di Muhu. Prendiamo il ferry delle 10.15 che ha come destinazione il porto di Kuivastu: la traversata è breve, solo trenta minuti con mare, anche oggi, piatto. Iniziamo la visita raggiungendo l’estremità occidentale dell’isola dove ci fermiamo nel vecchio borgo di pescatori, oggi trasformato in area museale, di Koguva, in cui è possibile vedere inoltrandosi a piedi tra i bassi muretti di pietra costruiti a secco, le tipiche costruzioni contadine in legno con il tetto ricoperto da frasche. A mezzogiorno siamo nuovamente in auto e questa volta grazie ad un ponte ci spostiamo nella vicina isola di Saaremaa, la più grande fra le isole estoni. Oltrepassata Tagavere, ci fermiamo alla Karja kirke, chiesa di fede ortodossa spoglia ma carina, che sembra ancora più imponente in virtù della posizione isolata in mezzo alla campagna. E’ quindi la volta di Angla, dove sul fianco di una collinetta circondata da campi di grano ci sono una mezza dozzina di mulini a vento di forma e dimensioni diverse trasformati in museo all’aperto; in uno di questi, in cui è consentita la visita interna, salendo al piano superiore possiamo ammirare gli ingranaggi che hanno permesso per anni la macina della farina. Visitiamo anche l’annesso museo dedicato alla storia del villaggio, alla funzione dei mulini ed alle tradizioni agricole locali, che ospita una ricca collezione di macchine utensili per la lavorazione di legno e ferro, quali vecchi torni, trapani a manovella e forge. Ultima sosta a Kaali per vedere in un bosco, un grande cratere creato dall’impatto di un meteorite molti millenni fa, per puntare infine su Kuressare, dove ammiriamo, passeggiando sulle mura che delimitano il fossato, il castello episcopale del XIII° secolo, che circondato da un vasto parco si erge maestoso di fronte al mare.

Lunedì 10 agosto - Proseguiamo la visita dell’isola di Saaremaa, dirigendoci nella penisola di Sorve sulla cui punta estrema, che si protende verso sud in direzione della costa lettone, sorge un importante faro, alto oltre cinquanta metri, ricostruito nel 1960 dopo essere stato distrutto nel corso della seconda guerra mondiale e dalla cui sommità raggiungibile salendo una scala interna di duecentoquarantotto scalini, si ha una notevolissima vista su tutta l’area circostante. Dopo aver visitato anche il piccolo museo ospitato al centro visitatori in cui su una grande mappa disposta a pavimento sono esposte le miniature dei numerosi fari presenti sull’isola e sono indicati i luoghi in cui sono avvenuti, nel corso degli anni, i numerosi naufragi, utilizzando secondarie strade sterrate risaliamo la penisola di Sorve per raggiungere il parco nazionale di Vilsanti. Parcheggiata l’auto, ci incamminiamo lungo la stretta lingua di sabbia della penisola di Tagamõisa per raggiungere il caratteristico faro pendente di Kiipsaare; costruito nel 1933 a centocinquanta metri dalla costa, il faro venne abbandonato nel 1991 quando l’esercito russo a seguito del crollo dell’Unione Sovietica lasciò il territorio estone. A causa della mancanza di opere protettive il faro si trovò a subire, nel corso dei decenni, gli effetti dell’erosione, ritrovandosi ad essere circondato dal mare. Dopo aver utilizzato durante il percorso di andata il sentiero che costeggia la battigia, decidiamo di fare ritorno al parcheggio, percorrendo un sentiero interno che si snoda attraverso laguna e bosco e lasciato il parco, raggiungiamo il porto di Triigi dove ci imbarchiamo sul traghetto delle ore 20 per l’isola di Hiumaa.

Martedì 11 agosto - Lasciamo le isole estoni con un ultimo spostamento marittimo, quello che dal porto di Heltermaa, in un’ora e quindici minuti ci riporta sulla terraferma. Sbarcati a Rohukula, percorriamo i pochi chilometri che ci separano da Ungru Manor, antica signorile residenza neobarocca, oggi in rovina, copia del castello tedesco di Merseburg. Costruita nel 1893, già nel 1908 con la morte del proprietario iniziò a decadere a causa dei saccheggi perpetrati sia dalla gente del posto, per procurarsi materiale da costruzione, che dai militari russi di stanza nella zona. Accanto alle rovine del maniero è ancora oggi visibile una pista d’atterraggio abbandonata, costruita durante l’occupazione sovietica e lungo la quale sono ancora presenti numerosi bunker sotterranei in cui andiamo a curiosare. Proseguiamo quindi alla volta di Haapsalu, città balneare e centro termale, dove ci fermiamo per visitare sia la stazione ferroviaria, oggi trasformata in museo all’aperto che ospita vagoni, vetuste locomotive e locomotori del periodo sovietico, che il centro storico. Interessante il castello vescovile circondato da mura, risalente alla metà del XVII° secolo, che ingloba in sé anche la cattedrale e che sostituì la fortezza originale fatta erigere da un vescovo-feudatario nel 1265. Nel pomeriggio raggiungiamo Rummu per vedere un posto singolare che però sta perdendo parte del suo fascino, essendo stato trasformato in un parco di divertimenti acquatico con annesso centro per immersioni subacquee. Si tratta di un ex penitenziario che rimase in attività dal 1938 sino al crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, in cui furono rinchiusi un migliaio di detenuti condannati ai lavori forzati in una cava di calcare. Con il suo abbandono, sorgenti sotterranee hanno allagato sia la cava che parte dell’area penitenziaria adiacente dando vita ad un lago che cela sotto la sua superficie alcuni edifici carcerari. A qualche chilometro di distanza, ad Amari, facciamo un’altra sosta, questa volta nei pressi di una base militare usata durante la guerra fredda dall’aviazione sovietica ed oggi base aerea Nato, dove si trova un piccolo cimitero situato al limitare di un bosco che tra i pini nasconde le tombe di piloti russi deceduti in incidenti aerei; curioso ed insolito, il fatto che al posto delle lapidi ci siano i timoni di coda di vecchi veivoli militari. Terminiamo la giornata a Tallinn l’odierna capitale dell’Estonia ed un tempo importante città portuale della Lega Anseatica.

Mercoledì 12 agosto - Lasciata l’auto in hotel, iniziamo la visita della città dalla collina di Toompea su cui sorge il castello omonimo, ora sede del Parlamento e di fronte al quale si erge la bella cattedrale ortodossa Alexander Nevskji, costruita in stile bizantino-russo alla fine del XIX° secolo. Siamo nel cuore di Vanalinn, la città vecchia e girando per le strette vie lastricate ed i vicoli su cui si affacciano austeri palazzi che oggi, nelle antiche botteghe ospitano negozi e locali pubblici alla moda, ci portiamo alla chiesa più antica della città, la Cattedrale della Vergine Maria, impreziosita dagli stemmi di antiche famiglie nobili e da numerose tombe, alcune delle quali risalenti al XIII° secolo. E’ quindi la volta della chiesa di San Nicola, trasformata in museo d’arte medioevale, della Chiesa dello Spirito Santo che presenta, incassato in una parete esterna, un orologio ligneo del 1684, del palazzo della Grande Gilda, la sede dei mercanti anseatici, risalente al 1410. Percorrendo tratti delle vecchie mura che cingono il borgo storico, in cui sono ancora presenti diverse torri, giungiamo alla austera chiesa gotica di St. Olav caratterizzata dallo svettante campanile per poi proseguire fino alla tonda e massiccia Torre Margaret, oggi museo navale. Da piazza del Municipio raggiungiamo le torri della porta di Viru e successivamente il parco di Kadriorg, un bel giardino all’italiana che fa da contorno ad un palazzo barocco fatto costruire nel 1718 da Pietro il Grande per la moglie Caterina di Russia, che qui volle una sontuosa residenza un tempo affacciata direttamente sul mare. Oltrepassato il monumento innalzato a ricordo dei marinai russi morti per l'affondamento della nave Russalka, percorrendo il lungomare che costeggia il porto, punto di partenza di alcuni dei traghetti per Helsinki, ci rechiamo al mercato di Balti Jama Turg, struttura ex sovietica rimodernata, che su più piani ospita un mercato ortofrutticolo, un mercato alimentare e numerosi ristoranti e negozi, ed in cui è presente un settore riservato agli antiquari. Terminiamo la giornata nel quartiere di Kalamaja dove accanto a vetuste case in legno, l’ex insediamento industriale di Telliskini è stato riconvertito in un centro per imprese creative ed i vecchi capannoni ravvivati da graffiti colorati ospitano attività di ogni genere, oltre a bar e a ristoranti di tendenza, dove anche noi come molti abitanti di Tallinn ci fermiamo a cena prima di fare ritorno in hotel.

Giovedì 13 agosto - Anche la giornata odierna è dedicata alla visita della capitale estone. Dopo essere ritornati nel centro storico ed ai capannoni di Telliskini, ci rechiamo nel quartiere di Lennusadam, situato nella zona portuale di Tallinn. Qui sono presenti alcuni monumenti storici e architettonici, tra cui l'hangar per gli idrovolanti, risalente agli anni della prima guerra mondiale e che oggi ospita una parte del museo marittimo; un'altra parte della collezione del museo è visibile nel bacino antistante dove sono all'ormeggio alcune imbarcazioni d'epoca. Sempre nell’area portuale visitiamo anche un’altra area industriale dismessa e riconvertita in polo culturale e residenziale, quella del moderno quartiere di Noblessneri.

Venerdì 14 agosto - Lasciamo Tallinn percorrendo la statale 1 e dopo aver attraversato i borghi di Koogi, Valgejoe e Viitna raggiungiamo Palmse, dove visitiamo il Manor, bella villa settecentesca dagli interni raffinati in cui sono presenti mobili e manufatti originali dell'epoca. E'circondata da un vasto parco con un piccolo lago ed ospita oltre alle varie dependance della residenza padronale anche diversi altri edifici, tra cui un granaio, una serra ed un’antica distilleria. Lo visiteremo meglio verso sera, al nostro rientro, in quanto l'edificio che ospitava la distilleria è stata trasformato in hotel ed è qui che alloggeremo questa notte. In auto ci spostiamo ad un’altra antica tenuta nobiliare: l’elegante palazzo in stile barocco circondato anch'esso da un magnifico parco di Sagadi. Ci fermiamo anche a Oandu all'interno del Parco nazionale di Lahemaa, la più popolare riserva naturale estone, dove facciamo un breve trekking lungo un sentiero che si snoda nel fitto della foresta in un alternarsi di brughiere, paludi e torbiere, per poi spostarci sulla costa e vedere i villaggi di Altja e Kasmu, borghi di pescatori trasformati in luoghi di villeggiatura con belle case in legno dipinte con tinte pastello e trasformate in residenze per le vacanze. L'ultima visita della giornata la riserviamo ai resti della grande base sottomarina segreta di Hara; costruita negli anni '50 al culmine della Guerra Fredda ospitava i sommergibili della marina militare sovietica prima di essere smantellata nel 1990.

Sabato 15 agosto - Lasciamo Palmse e seguendo strade secondarie che attraversano la campagna estone raggiungiamo Tartu, la seconda città dell’Estonia, sede di un’antica e prestigiosa università. Passeggiamo per il centro storico, il cui nucleo è Raekoja Plats, la piazza del Municipio con la caratteristica fontana, sulla quale si affacciano oltre al neoclassico palazzo municipale, casa Barclay de Tolly, edificio fatto erigere da un generale dell’esercito imperiale russo ai primi dell’Ottocento, che spicca per l’innaturale pendenza della sua facciata, dovuta allo sprofondamento del terreno di fondazione. Avendo trovato chiusa la chiesa di San Giovanni ci spostiamo in via Tiigi ed in via Pepleri, un quartiere di vecchi palazzoni ereditati dal periodo dell’occupazione sovietica, oggi abbelliti e modernizzati da giganteschi e colorati dipinti che ne adornano le facciate. Dopo aver fatto un giro anche per il mercato coperto, riprendiamo il nostro viaggio percorrendo, ove possibile, strade secondarie molte delle quali sterrate che attraversano paesaggi agresti in un alternarsi di boschi, pinete e campi di grano. Attraversiamo i piccoli villaggi di Voru, Rouge e Krabi e dopo aver oltrepassato la frontiera ci ritroviamo nuovamente in Lettonia. Ci dirigiamo ad un'altra ex base militare sovietica ora utilizzata come deposito di legname, quella di Zeltini; qui era di stanza un corpo missilistico e numerosi sono i bunker mimetizzati, celati nella foresta; sopravvissuto e ben visibile in uno spiazzo è invece un monumento raffigurante la testa di Lenin. Visitiamo anche il piccolo borgo di Gulbene, dove lungo le vie dal fondo sterrato si possono vedere la chiesa in muratura e le vecchie case in legno. Ci fermiamo anche al castello di Cesvaine risalente al 1200 e restaurato negli anni ‘90 del secolo scorso dopo che un incendio ne aveva distrutto il tetto.

Domenica 16 agosto - La prima destinazione di oggi sono le rovine del castello di Koknese. Eretto alla confluenza dei fiumi Daugava e Perse, lo raggiungiamo dopo aver attraversato un parco ed approfittando della presenza di alcuni pedalò lo ammiriamo da una prospettiva diversa: dall’acqua. Alle 10 siamo nuovamente in auto e dopo aver attraversato i paesi di Aizkraule, Valle e Barbele, dove ci fermiamo per fare alcune foto a bordo di un vecchio aereo Antonov collocato nel prato adiacente ad una scuola, raggiungiamo il magnifico palazzo di Rundale esempio sia di arte barocca che rococò. Fu progettato dall'architetto italiano Rastrelli a metà del 1700 quale residenza estiva del duca di Curlandia. Purtroppo non possiamo ammirarne la facciata essendo attorniata da ponteggi a causa dei lavori di restauro, ma abbiamo modo di apprezzare lo splendore delle sale interne, riccamente arredate. Nel pomeriggio, al termine dell’interessante visita, ripartiamo da Rundale ed attraversata la frontiera lituana ci dirigiamo nei pressi di Siauliai alla Collina delle Croci, un luogo di grande suggestione e meta di pellegrinaggio che ospita una quantità impressionante di croci, di ogni dimensione, foggia e materiale, più volte abbattute per ordine delle autorità sovietiche e sempre ricomparse più numerose di prima. Non sono croci funebri, ma di ringraziamento, simbolo non solo di dedizione cristiana ma soprattutto di identità nazionale e che trovano la loro origine durante il regime zarista. Un luogo di grande rilevanza per i lituani, in cui anche Giovanni Paolo II° officiò la S. Messa il 7 settembre 1993 durante la sua visita in Lituania. Dopo essere transitati nel luogo dove è stato eretto l’altare utilizzato dal pontefice, saliamo alla chiesa del moderno monastero francescano voluto dal papa stesso, la cui vetrata posta dietro l'abside è rivolta verso la Collina delle Croci.

Lunedì 17 agosto - Raggiunta Utena nella tarda serata di ieri, dedichiamo la giornata odierna alla visita del parco nazionale di Aukstaitija. Spostandoci lungo secondarie strade sterrate in una regione ricca di laghi e foreste visitiamo alcuni dei minuscoli borghi situati all’interno del parco: Tauragnai, Daunoriai, Vaisnoriske dove abbiamo modo di vedere vecchi cascinali e granai costruiti con tronchi d’albero; Suminai, Ginuciai con un caratteristico mulino ad acqua, l’unico rimasto, utilizzato fino al 1968 non solo per la macina della farina ma anche per la produzione di energia; Kaukiskes situato su una collina da cui si può godere di una vista panoramica sui laghi e dove è presente un singolare monumento opera di artisti locali dedicato al lavoratore stradale ed infine Meyronis, la cui attrattiva sono quattordici sculture in legno, alcune delle quali rappresentanti dei diavoli, sparse in un bosco sulle rive del lago Lusiai e scolpite per ricordare le antiche leggende della regione. Lasciata la zona dei laghi ed attraversata la foresta di Labanoras raggiungiamo la A14, strada a doppia carreggiata che collega il nord-est del paese a Vilnius, dove arriviamo nel tardo pomeriggio.

Martedì 18 agosto - Ci spostiamo a piedi per raggiungere il cuore della città vecchia: piazza della Cattedrale. Qui sorge la grande basilica neoclassica di San Stanislao, costruita nel XIII° secolo nel punto in cui sorgeva un antico tempio pagano; più volte ricostruita è giunta ai giorni nostri con forme neoclassiche mentre il campanile si erge indipendente e distante, quasi al centro della stessa piazza. Alle loro spalle, al limitare di un parco, il Palazzo dei Granduchi, l'edificio emblema dell’indipendenza lituana, che vediamo prima di imboccare una scalinata in pietra che permette di salire sulla collina che domina la città e su cui si trovano le poche rovine rimaste del castello di Gedeminas e la torre di guardia, oggi adibita a museo. Proseguendo la nostra camminata attraverso il parco Bernardinu saliamo sulla collina delle Tre Croci; secondo la tradizione furono erette nel XVII° secolo, in memoria del martirio di alcuni frati francescani. Quelle che vediamo, risalgono alla fine degli anni '80 dopo che il precedente monumento era stato abbattuto dai russi nel 1950. Ci rechiamo alla chiesa di Sant’Anna, ritenuta la più bella della città, grazie alla caratteristica facciata in mattoni rossi in stile gotico ed alle vetrate colorate. Oltrepassata la chiesa Dievo Martinos ci rechiamo nella “Repubblica di Uzupis”, un piccolo antico quartiere, oggi di tendenza, abitato in prevalenza da artisti ed intellettuali che si è autoproclamato indipendente nel 1997 con una propria costituzione, i cui articoli sono esposti su un muro in una delle sue vie.

Mercoledì 19 agosto - Proseguiamo la visita della città e dopo esserci recati al grande mercato Kalvariju, molto frequentato dalla gente del posto, raggiungiamo nuovamente il centro storico, per dirigerci, oltrepassata la piazza della Cattedrale, in piazza del Municipio. Percorrendo la centrale via del Castello ci rechiamo all’antica porta dell'Aurora, unica superstite delle cinque che un tempo si aprivano nella cinta muraria di Vilnius e che custodisce incastonata nella parte superiore una cappella in cui era custodita un'immagine della Beata Vergine Maria, tuttora meta di pellegrinaggio come la adiacente chiesa di Santa Teresa ed il convento russo ortodosso dello Spirito Santo. Passeggiando per le vie del centro transitiamo di fronte alla Sinagoga, al mercato coperto Hales Turgavete, alla chiesa dell'Assunzione e terminiamo la giornata con la visita del palazzo che ospitò il quartier generale dei servizi segreti sovietici in territorio lituano tra il 1940 ed il 1991, oggi museo del Genocidio. Visitiamo i locali che ospitarono gli uffici con le annesse celle di segregazione e le stanze di tortura in cui sono esposte fotografie e documenti che illustrano le atrocità perpetrate dagli agenti del Kgb nei confronti dei rappresentanti del movimento di dissidenza lituano e del clero.

Giovedì 20 agosto - Lasciamo Vilnius e percorrendo l'autostrada raggiungiamo Elektrenai, dove ci mettiamo alla ricerca di un vecchio luna-park abbandonato risalente al periodo sovietico. Lo rintracciamo vicino al lago, in un’area in cui sono in corso dei lavori per trasformarla in parco pubblico; con cautela giriamo tra ciò che resta del parco divertimenti in cui sono presenti, ancora integre seppure alquanto malconce, diverse giostre abbandonate nel 2012 e tra queste le montagne russe su cui ancora campeggia la scritta Jet Star. Un sorvegliante ci riprende per essere entrati senza autorizzazione e ci spiega che manca la ruota panoramica mentre le altre attrazioni, seppure non in servizio, rimarranno nel parco. Ci spostiamo alla vicina chiesa di Santa Maria Regina dei Martiri, edificio dall'architettura straordinaria, considerata una delle chiese più moderne al mondo, spettacolare nel suo insieme grazie al portale di forma curva di fronte al quale si erge uno slanciato arco rettangolare sormontato da una croce ed attorniato da altre strutture verticali. Visitiamo anche l’interno grazie alla cortesia del sacrestano, che vedendoci la apre appositamente per noi. Salutati Claudia e Roberto che rientrano in Italia, ci trasferiamo a Trakai, sulle sponde del lago Galve, dove sorge una fortezza eretta alla fine del XIV° secolo ma che ben presto perse la sua funzione difensiva per essere trasformata in residenza granducale. Seppure in buona parte ricostruita, può vantare una collocazione spettacolare: un’isola collegata alla terraferma da uno stretto ponte in legno. Dopo aver visitato anche la collina dove nel 2010 sono state collocate delle sculture lignee raffiguranti degli angeli, per strade secondarie raggiungiamo Gruto Parkas, parco tematico in cui sono presenti ottantasei statue provenienti da monumenti sovietici dismessi che dopo essere stati smantellati, invece di essere distrutti come successo altrove, sono stati destinati, insieme a molte altre testimonianze e reperti, a questa struttura voluta dal Ministero della Cultura per il contenuto ideologico delle sculture e per ricordare l’oppressiva propaganda dell'era sovietica. Al termine della visita proseguiamo il nostro viaggio verso sud ed oltrepassate le cittadine di Druskininkai e Lazdijai, rientriamo in Polonia.

Venerdì 21 agosto - Lasciamo Suwalki, dove abbiamo pernottato, per dirigerci a Gierkoz, borgo nelle cui vicinanze si trova la “Wolfsschanze” e visitare le rovine di quello che era stato uno dei quartieri generali del Führer. Situato all'epoca in Prussia Orientale, il complesso era composto da ottanta bunker comunicanti tramite gallerie e protetto oltre che dalla naturale conformazione del terreno costituita da laghi, acquitrini e boschi, da campi minati e da postazioni di artiglieria contraerea nascosta nelle foreste di conifere. Visitiamo ciò che resta dei bunker, base di Adolf Hitler sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale; "la Tana del Lupo" abbandonata alla fine del 1944 durante l'avanzata dell’Armata Rossa, venne solo parzialmente distrutta dagli stessi militari tedeschi a causa delle strutture rinforzate e delle loro enormi dimensioni. Al termine della visita ci dirigiamo a Ketrzyn e dopo aver attraversato le cittadine di Swieta Lipka, Dobre Miasto e Jelonki ci fermiamo all’Eblag Kanal per rivedere le chiuse di Pochylnya. Grazie ad un ingegnoso sistema inventato nel 1860, le imbarcazioni vengono caricate su un carrello che trainato da un sistema di funi si muove su rotaie lungo un piano inclinato consentendo il superamento del dislivello tra i canali. Mentre ci dirigiamo a Danzica, facciamo una sosta a Malbork per rivedere dall’esterno anche l’imponente castello costruito nel 1270 sul fiume Nogat.

Sabato 22 agosto - Anche se avevamo già visitato Danzica in occasione di un precedente viaggio effettuato nel 1996, decidiamo di rivederla. Raggiungiamo in auto il parcheggio di Elzbietanska, per poi spostarci nel cuore di Glowne Miasto, la città vecchia, interamente ricostruita dopo i bombardamenti subiti nel corso della seconda guerra mondiale. Camminiamo per le vie e lungo i canali che un tempo erano il centro portuale di Danzica, anche se ammirare i bei palazzi si rivela un’impresa abbastanza ardua a causa della tantissima gente, per la maggior parte turisti polacchi. Percorriamo la via Reale chiusa alle due estremità dalla Porta d’Oro e dalla Porta Verde, transitiamo davanti al Municipio ed alla grande Basilica di Santa Maria, eretta in mattoni nel 1400, per poi raggiungere il canale Motlawa su cui si erge la famosa Gru lignea, la più grande gru portuale del periodo medioevale, costruita nel 1444, che serviva oltre che per lo sbarco delle merci anche per il montaggio degli alberi sulle navi. Percorriamo piazza del Mercato lungo (Dlugi Targ), il luogo dove si svolgevano i maggiori eventi della vita cittadina e su cui sorge il palazzo conosciuto come Corte di Artù, un tempo punto di incontro e di ritrovo dei mercanti e di fronte al quale si trova la fontana di Nettuno costruita nei primi anni del 1600. Comincia a piovere; decidiamo di lasciare la città e di dirigerci in auto alla penisola di Hel. Mai scelta fu meno azzeccata; ovunque code terrificanti con il traffico spesso bloccato.

Domenica 23 agosto - Attraverso Lebork e Leba raggiungiamo il parcheggio di Rabka situato all’esterno del Parco nazionale di Slowinki, conosciuto per la presenza di dune mobili che si affacciano sul Mar Baltico e che costituiscono un cordone litoraneo unico in Europa. Con una piacevole passeggiata, seppure tra moltissima gente, raggiungiamo la Duna Lacka, la più grande, che ci appare quasi come un muro di sabbia oltre il quale si estende una enorme e suggestiva distesa sabbiosa, un vero e proprio deserto utilizzato durante il secondo conflitto mondiale dalle truppe tedesche quale terreno di addestramento prima di affrontare il deserto africano. Ripresa l’auto ci rechiamo a Smoldzino e Czolpino, borghi che ricordavamo molto carini e che troviamo completamente irriconoscibili rispetto a quando c’eravamo stati anni fa; oggi frequentatissime località di villeggiatura per le vacanze estive sono prese d'assalto dal turismo di massa e di conseguenza sono ormai un susseguirsi ininterrotto di abitazioni destinate ai villeggianti, di campeggi, hotel, ristoranti e parchi divertimento.

Lunedì 24 agosto - Decidiamo di proseguire nel viaggio di rientro attraversando la regione settentrionale della Pomerania e di raggiungere la Germania proseguendo lungo la costa baltica. Da Kolobrzeg ci dirigiamo verso Stettino sempre in un susseguirsi di spiagge e campeggi, mete ambite dai vacanzieri locali. Entrati in territorio tedesco utilizzando l’autostrada A11 scendiamo verso Berlino e dopo aver oltrepassato le città di Lipsia e Bayreuth ci fermiamo per la notte Norimberga.

Martedì 25 agosto - Attraversiamo la Baviera percorrendo le trafficatissime autostrade tedesche e dopo un breve tratto sulla viabilità ordinaria in territorio austriaco per l’attraversamento di Bregenz, entriamo in Svizzera. Decidiamo di interrompere la nostra ultima tappa di trasferimento verso l’Italia con una sosta a Vaduz, la capitale del piccolo stato del Liechtestein. A piedi ci addentriamo nel centro storico ed attraverso Peter Klaus platz, ci rechiamo a vedere lo Stadtle, il Palazzo del Governo, costruito nei primi anni del 1900 e che ospitò il Parlamento sino al 2008, anno in cui si traferì nella nuova sede; la Rathaus, palazzo municipale caratterizzato dalla presenza su una delle facciate di un grande affresco raffigurante Sant Urbano, il patrono dei viticoltori. Visitiamo la cattedrale di San Florin costruita in stile neogotico nella seconda metà del 1800, la cui cripta ospita le spoglie degli ultimi principi del Liechtenstein. E’ stata l’ultima sosta di questo viaggio, ritornati in autostrada ci dirigiamo verso il passo del San Bernardino ed oltrepassate Bellinzona e Verbania facciamo ritorno a casa.
 
 
 
 
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