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FEDERAZIONE RUSSA
Mosca
 
 

Mosca, città moderna, raffinata e cosmopolita, si differenzia in modo sostanziale dal resto del paese. La capitale della grande Russia, sta vivendo momenti di intensi cambiamenti, con una nuova grande energia che oltre ad interessare molti aspetti della cultura contemporanea, ha saputo fondersi con gli aspetti classici di una città affascinante, pregna di storia e ricca di monumenti, chiese, monasteri e palazzi.
Due brevi soggiorni a distanza di pochi anni, per ammirare alcuni dei suoi tesori: dalla colorata Cattedrale di San Basilio, icona dell'intera nazione, al palazzo del Kremlino, fulcro del potere politico; dalla Piazza Rossa al monastero di Novodevichy; dagli antichi quartieri commerciali di Arbat e Kitay Gorod, oggi punto focale della animata e spumeggiante vita cittadina alle stazioni della metropolitana, autentiche gallerie d'arte sotterranee.

" I tesori di Mosca " - (2017)

Domenica 24 settembre - In una calda ed assolata giornata autunnale ci rechiamo all'aeroporto di Malpensa dove alle 14,50 ci attende il volo Aeroflot diretto a Mosca. Dopo aver trascorso il pomeriggio nei cieli d'Europa, al tramonto atterriamo in suolo russo; rapido cambio di terminal e dopo una breve attesa lasciamo l'aeroporto Sherematyevo, per raggiungere con un volo notturno, nel cuore della Siberia, la città di Irkutsk.

Il resoconto da lunedì 25 settembre a mercoledì 18 ottobre verrà pubblicato quanto prima nella sezione Russia - Siberia

Giovedì 19 ottobre - Nel traffico intenso ma scorrevole del mattino, raggiungiamo l'aeroporto Koltsovo, situato ad una ventina di chilometri da Ekaterinburg. Ci dirigiamo al terminal degli arrivi per espletare, presso l'ufficio della società di autonoleggio Avis le pratiche per la riconsegna della vettura; dopo aver effettuato il check-in non ci resta che attendere al gate la chiamata del volo, previsto per le ore 12,00, che ci riporterà a Mosca. Dopo poco più di due ore trascorse sorvolando la campagna russa nascosta alla vista da un compatto letto di nuvole, alle 14,30 - corrispondenti alle 12,30 ora di Mosca - atterriamo all'aeroporto Sherematyevo; ci dirigiamo al terminal ferroviario, punto di partenza dell'Aeroexpress, il treno navetta che collega l'aeroporto con la città. In trentacinque minuti raggiungiamo la stazione di Belorusskaya, punto di interscambio con le linee della metropolitana; utilizzando la linea verde ci portiamo a Kievskaya, fermata prospicente l'Hotel Ibis Kievskaya presso cui alloggeremo nel nostro soggiorno moscovita, dove prima della nostra partenza dall'Italia, abbiamo prenotato e pagato anticipatamente una camera. Viaggiando per un mese attraverso la Siberia e parte della Russia europea abbiamo avuto modo di comprendere che di Russia non ne esiste una sola e che Mosca, all'interno di questa grande nazione, è un universo a sé stante. Durante il controllo dei documenti per l'assegnazione della camera, Kena, una delle addette alla reception, constatando che non abbiamo con noi il foglio della registrazione che avrebbe dovuto rilasciarci l'hotel in cui abbiamo soggiornato nelle notti precedenti, ci sollecita a trovarci un'altra sistemazione per la notte e di ritornare solo quando in possesso dell'attestazione, a sua detta indispensabile per soggiornare in città. Nelle quattordici diverse strutture che ci hanno ospitato nel corso dell'intero viaggio, fossero esse in piccole località turistiche o in grandi città siberiane, mai ci è stato rilasciato e/o richiesto tale documento. Ci rivolgiamo a Yulia, la responsabile della reception; grazie al suo aiuto, contattiamo il Tea Rose Hotel di Ekaterinburg dove parlano solo russo e dopo aver inviato una scansione dei passaporti riusciamo ad ottenere via e-mail il sospirato attestato. Intanto il pomeriggio se n'è andato; sono ormai le 18 quando utilizzando la metropolitana ci rechiamo sulla sempre affascinante, Piazza Rossa, il cuore storico della città, circondato da edifici tanto celebri quanto capaci di emozionare, resa ancora più spettacolare dall'illuminazione della ottocentesca facciata dei magazzini Gum. E' semplicemente imperdibile e per questo, in questi pochi giorni ci torneremo più volte.

Venerdì 20 ottobre - Raggiungiamo in metropolitana i giardini di Aleksandrovsky Sad, situati lungo il muro perimetrale del complesso del Kremlino, uno dei monumenti simbolo di Mosca, a cui abbiamo deciso di dedicare la giornata odierna. Essendo ancora chiuso, passeggiamo fino a raggiungere la tomba del Milite Ignoto dove assistiamo al cambio della guardia; alle 10, acquistati i biglietti ci mettiamo in coda per superare i controlli di sicurezza ed entrare, fra frotte di turisti cinesi, nel luogo simbolo del potere sovietico. Varcata la porta della Torre della Trinità, costeggiando il Palazzo di Stato del Cremlino, oggi sede del teatro del corpo di ballo, ci affacciamo alla vasta spianata di Sobornaya ploshchad, la più antica piazza della città che conserva ancora la sua forma originale, su cui sorgono gli edifici del potere ed un complesso unico di capolavori dell'architettura medioevale, quali le cattedrali dell'Assunzione, dell'Annunciazione e dell'Arcangelo. Iniziamo la nostra visita dalla chiesa dell'Assunzione, edificata nel 1475 dall'architetto italiano Aristotele Fioravanti, luogo di sepoltura dei patriarchi della chiesa russo-ortodossa per proseguire con la cattedrale dell'Arcangelo, dedicata all'arcangelo Michele, protettore di soldati e governanti, in cui per secoli si celebrarono le incoronazioni ed i matrimoni degli zar e che ospita le tombe dei sovrani che regnarono a Mosca fino al XVIII° secolo. Ci spostiamo alla cattedrale dell'Annunciazione, cappella privata della famiglia reale, interamente affrescata, che come le chiese precedenti custodisce bellissime e preziose iconostasi ed al palazzo del Patriarca, del XVII° secolo, che oltre alla chiesa dei Dodici Apostoli ospita una sezione museale in cui sono esposti gioielli, mobili ed oggetti di uso comune. Uno sguardo alla zarina delle campane, enorme campana che non ha mai suonato, deposta ai piedi del campanile di Ivan il Grande ed allo zar dei cannoni, mastodontico pezzo d'artiglieria, anch'esso mai utilizzato, e nel primo pomeriggio lasciamo il complesso del Kremlino, per dirigerci alla Cattedrale di Cristo Salvatore, recente ed ariosa costruzione, esempio che testimonia le perturbazioni interne che hanno caratterizzato la storia dello stato russo, eretta sulle rive della Moscova alla fine del secolo scorso nel luogo in cui sorgeva la cattedrale originale. Il progetto risalente ai primi anni del 1800 giunse a compimento oltre mezzo secolo dopo; altro tempo richiesero la realizzazione degli affreschi e delle decorazioni degli interni affidate ad alcuni dei migliori pittori russi di quel periodo. La consacrazione avvenne solamente nel 1883, con l'incoronazione dello zar Alessandro III, ma dopo la morte di Lenin, il luogo su cui sorgeva venne scelto dalle autorità sovietiche per la costruzione di un monumento al socialismo, una avveniristica struttura a gradini a sostegno di una gigantesca statua di Lenin. Nel 1931 la chiesa venne demolita, ma la mancanza di fondi ed il successivo scoppio della seconda guerra mondiale impedirono la realizzazione dell'ambizioso progetto; solo con la fine del regime sovietico, nel 1990, la chiesa ortodossa russa ottenne l'autorizzazione per ricostruire la cattedrale, edificata, replicando fedelmente il progetto originale. Utilizzando l'efficiente e capillare rete della metropolitana, ci portiamo a Sportivnaja e a piedi raggiungiamo il vicino convento Novodevichy, complesso del XVI° secolo, circondato da mura turrite. Sono in corso lavori di restauro sia alle mura esterne che nelle chiese interne; nascoste da impalcature non sono accessibili al pubblico. Non potendo ammirare gli affreschi medioevali, ci rifugiamo nell'adiacente cimitero, il più importante della città, in cui sono sepolti alcuni dei più illustri esponenti della politica e della cultura russa, oltre a cosmonauti, scrittori (Gogol, Cechov), musicisti (Prokofiev, Rostropovic), personalità militari, politiche (Gromyko, Kruscev, Eltsin) e sportive. Purtroppo nomi e cartelli esplicativi sono scritti solo in cirillico e con la mancanza di effigi sulle artistiche e monumentali lapidi diventa quasi impossibile localizzare le tombe dei personaggi più conosciuti; tra le poche riesco a riconoscere quella del campione di salto in alto Valery Brumel. In metropolitana raggiungiamo nuovamente la Piazza Rossa per ammirare nei caldi colori del tramonto la Cattedrale di San Basilio, prima di portarci nel centrale quartiere di Arbat, dove al Lotte Hotel ci incontriamo con Pinuccia, la cugina di Adriana, con cui trascorriamo la serata, essendo Massimo, allenatore dello Spartak Mosca, in ritiro con la squadra in vista della partita di domani sera.

Sabato 21 ottobre - Nella pungente aria mattutina, ci infiliamo in metropolitana per raggiungere dopo una corsa di oltre mezz'ora, il parco di Ismaylovo nei cui pressi si tiene l'immenso mercato delle pulci di Mosca. Tantissimi i curiosi in cerca di affari ed altrettanti gli espositori che propongono però quasi tutti gli stessi articoli: stemmi e medaglie del periodo comunista, dischi, suppellettili ed oggetti per la casa, icone, giocattoli, libri, cartoline, abiti ed articoli artigianali: matrioske, bamboline in legno, decorazioni natalizie. Giriamo per due ore fra le tantissime bancarelle ricolme di merce, prima di riprendere la metropolitana e ritornare nel quartiere di Arbat; percorriamo la vecchia via Arbat, una volta quartiere di artigiani, trasformata in via commerciale con negozi di souvenir, che si alternano a locali pubblici e ristoranti alla moda. Proseguiamo a piedi fino alla Moscova, punto di ritrovo per le foto di rito delle coppie di giovani sposi, per poi indirizzarci verso la Piazza Rossa. Ci fermiamo al nuovo parco Zaideny, realizzato in seguito al restyling di alcune aree cittadine in vista dei prossimi mondiali di calcio e non ancora ultimato, per raggiungere i vecchi magazzini Gum, oggi lussuosa ed affollata galleria commerciale dove ci riscaldiamo un poco dopo tanto camminare al freddo. Con il sopraggiungere delle prime tenebre ci dedichiamo, scendendo per decine di metri lungo scale mobili infinite, al sottosuolo di Mosca, alla metropolitana, inaugurata nel 1935 ed utilizzata ogni giorno da nove milioni di persone, per scoprire i mosaici, i lussuosi lampadari, gli stemmi, le statue e le decorazioni in uno stile duro ed elegante, espressione del realismo socialista, ed ammirare alcune delle stazioni, autentici salotti, artisticamente più rilevanti. Prima fermata la stazione di Komsomolskaya, caratterizzata dal soffitto decorato con stucchi a motivi floreali e mosaici raffiguranti eroi militari russi del passato; è quindi la volta di Prospekt Myra, decorata con eleganti porcellane bianche e rifiniture dorate aventi per tema l’agricoltura sovietica e di Novoslobodskaya, una delle più eleganti e raffinate dell’intera metropolitana, grazie alle trentadue vetrate colorate in stile art decò, opere di artisti lettoni, dall'effetto prospettico molto suggestivo. Proseguiamo la visita con la stazione di Belorusskaya, dove dodici pannelli a soffitto illustrano differenti aspetti della cultura bielorussa con i protagonisti ritratti nei costumi tradizionali, per finire a Kievskaya, elegante tripudio di marmo bianco e raffinate decorazioni, con il soffitto del corridoio centrale impreziosito da solenni lampadari e da mosaici dedicati al lavoro dei campi, alle attività sociali sovietiche e all’amicizia tra le repubbliche di Russia e Ucraina.

Domenica 22 ottobre - E' ancora buio quando attraversiamo la strada per raggiungere la stazione della metropolitana di Kievskaya, situata proprio di fronte all'hotel, scelto in funzione di questa comodità, e recarci alla stazione di Belorusskaya, punto di partenza del treno Aeroexpress per l'aeroporto. Con la città ricoperta da una leggera spruzzata di neve, alle 8,40 siamo in aeroporto; ci portiamo al terminal D ed in pochi minuti completati check-in e consegna dei bagagli, affrontiamo l'interminabile coda ai varchi per il controllo dei documenti, per il superamento delle procedure di sicurezza ed il passaggio della dogana. Ci impieghiamo oltre un'ora; poi non ci rimane che attendere la chiamata del volo Aeroflot che ci riporterà in Italia.



" I tesori di Mosca " - (2013)

Sabato 21 settembre - Da tempo la Mongolia, figurava fra le possibili mete di viaggio, ma solo quest'anno siamo riusciti a concretizzare il nostro progetto. In serata ci rechiamo a Milano Malpensa dove alle 00,40 ci attende il volo notturno per Mosca.

Domenica 22 settembre - Volo tranquillo ed arrivo prima dell'alba nella capitale moscovita. Passati i controlli doganali raggiungiamo il terminal ferroviario, punto di partenza del treno Aeroexpress che collega l'aeroporto con le linee della metropolitana; mancato per pochi minuti il treno precedente prendiamo quello in partenza alle 8. Trentacinque minuti di viaggio attraverso la periferia moscovita e ci ritroviamo alla stazione di Belorusskaya, punto di interscambio con due linee della metropolitana. Abbiamo qualche difficoltà a decifrare i pannelli con le indicazioni scritte solamente in cirillico e per sbaglio prendiamo la linea circolare marrone anzichè la più diretta linea verde. Rimediamo, scendendo a Park Kultury; con la linea rossa ci portiamo a Okhotny Riad, una delle tre stazioni che si trovano nelle immediate vicinanze della Piazza Rossa. Ha da poco smesso di piovere; il vento freddo e teso sta allontanando le nubi. Ci rechiamo ai vecchi magazzini di stato Gum, ora moderno e sfavillante centro commerciale con centinaia di negozi, bar e ristoranti, dall'interno spettacolare per l'arcuato tetto trasparente costruito nel 1890 con un progetto rivoluzionario per l'epoca. L'enorme costruzione lunga oltre 240 metri, occupa uno dei lati della Piazza Rossa e l'elaborata facciata ottocentesca si contrappone all'austero Mausoleo di Lenin che sorge sul lato opposto. Ci portiamo quindi, all'edificio simbolo di Mosca, la cattedrale dell'Intercessione, più conosciuta con il nome di San Basilio, un insieme di nove minuscole chiese, collegate tra di loro, voluta da Ivan il Terribile e costruita tra il 1555 ed il 1561. Caleidoscopio di colori e forme, rappresenta l'apice dello stile delle cupole a cipolla nell'architettura russa; un vero gioiello sia per l'estetica esterna che per la ricca collezione di affreschi ed icone contenute all'interno. Attraverso i giardini Aleksandrovsky raggiungiamo il Monumento al Milite Ignoto; costeggiando le mura perimetrali del complesso del Kremlino giungiamo in Kremyovskaya nab, il largo viale che fiancheggia il fiume Moscova, da cui facciamo ritorno all'estremità settentrionale della Piazza Rossa, facendo una sosta alla Cattedrale di Nostra Signora di Kazan, dove assistiamo alla celebrazione di un matrimonio. E' ormai tardo pomeriggio, dalla stazione Teatralnaya, nei pressi del teatro Bolshoi, questa volta con la linea metro più diretta raggiungiamo il terminal di Belorusskaya per fare ritorno all'aeroporto Sherematyevo. Breve attesa ed alle 20 siamo nuovamente in volo, questa volta, verso la Mongolia.

Il resoconto da lunedì 23 settembre a sabato 19 ottobre si trova nella sezione Mongolia

Domenica 20 ottobre - Alle 6,30, Mejet con la sua vettura personale è sotto casa per portarci al Chinggis Khaan Airport. E' buio, il traffico quasi inesistente, in trenta minuti siamo all'aeroporto. Molto celermente sbrighiamo pratiche e formalità per l'imbarco; non ci resta che attendere al gate la chiamata del volo della Miat, la compagnia di bandiera mongola, diretto a Mosca. A mezzogiorno atterriamo all'aeroporto Sherematyevo; abbiamo ancora un pomeriggio da dedicare alla capitale moscovita. Ci dirigiamo immediatamente al terminal di partenza del treno Aeroexpress e successivamente con la metropolitana ci portiamo in centro. Utilizziamo per l'uscita, la stazione Teatralnaya situata nella piazza antistante il teatro Bolshoi; passeggiando per le vie del quartiere di Kitay Gorod, su cui si affacciano bei palazzi d'epoca, raggiungiamo il piccolo monastero della Vergine della Natività, dove veniamo avvicinati da una monaca che sentendoci parlare in italiano, vuole scambiare qualche parola con noi. Esprimendosi correttamente nella nostra lingua, ci racconta di aver vissuto per un certo periodo in un monastero romano; pur non essendo orario di visita ci accompagna e ci illustra le opere, affreschi ed icone, presenti in chiesa. Proseguendo nel nostro giro per le vie di Mosca, raggiungiamo piazza Lubjianka, nome che evoca un passato lugubre all’insegna della repressione perpetrata nelle stanze dell'omonimo palazzo, un austero edificio neobarocco, sede storica dei servizi segreti ed in tempi più recenti del KGB. Utilizzando la metropolitana facciamo ritorno alla stazione di Belorusskaya, per prendere il treno Aeroexpress che ci riporta in aeroporto, dove in serata, ci attende il volo Alitalia diretto a Milano Malpensa.
 
 
 
 
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